Report di impatto

Fujifilm Holdings, gruppo attivo nel settore dell’elettronica di consumo e in tecnologie biomediche, ha stabilito un obiettivo di azzeramento delle emissioni nette di gas serra entro il 2040 e di riduzione delle emissioni indirette (scope 3) del 50%, entro il 2030, rispetto al 2019. Per il raggiungimento di quest’ultimo obiettivo la strategia della società considera l’intero ciclo di vita dei prodotti, valutato tramite apposita analisi LCA (Life Cycle Assessment), agendo sull’approvvigionamento e sul riciclo delle materie prime, sulla produzione di beni ad alta efficienza energetica nell’utilizzo e nello smaltimento. Da rilevare come, nell’impostare i propri obiettivi climatici, la società abbia utilizzato un prezzo interno del carbonio nelle decisioni di investimento e per quantificare l’impatto economico delle proprie scelte. Fujifilm Holdings, infatti, stima che la propria strategia climatica consentirà di risparmiare circa 38 milioni di dollari all’anno in potenziali tasse sulle emissioni.

Nokia Oyj, azienda finlandese, si occupa della fornitura di infrastrutture di rete, tecnologia e soluzioni software, fornendo supporto a fornitori di servizi di comunicazione e web, imprese e settore pubblico. La società ha implementato un processo di monitoraggio sui propri clienti che include, prima di qualsiasi vendita, un controllo sui potenziali rischi legati all’abuso della propria tecnologia, verificando, ad esempio, l’impegno di un paese in ambito di diritti umani, l’impiego della tecnologia previsto e la tipologia di cliente. Nel 2022, a seguito di verifiche, Nokia Oyj ha negato l’autorizzazione per l’11% delle richieste di rapporti commerciali. Inoltre, la società effettua un’approfondita valutazione dei propri fornitori, come passaggio preliminare ad intraprendere relazioni commerciali. La valutazione è condotta attraverso questionari, analisi da provider specializzati e ispezioni in loco. L’azienda ha condotto 67 ispezioni presso 41 siti di fornitori in essere in 17 paesi, concentrandosi su questioni come la qualità del lavoro, l’inclusione, la diversità e l’approvvigionamento responsabile di minerali. Gli audit hanno portato a 285 raccomandazioni di miglioramento affrontate attraverso piani d’azione e integrate nella formazione erogata ai fornitori stessi. L’azienda ha mappato, inoltre, i fornitori di cobalto, mica e altri materiali per valutarne i rischi ESG e le dinamiche della catena di approvvigionamento.

Siemens Healtheneers, società tedesca operante nel settore dei servizi digitali in campo medico, offre servizi e tecnologie di diagnostica per immagini e terapie avanzate. La società sfrutta le più avanzate tecnologie basate su realtà virtuale e intelligenza artificiale per offrire diagnosi accurate e personalizzate, puntando molto sulla prevenzione. La società si è posta come obiettivo strategico quello di generare almeno il 35% del proprio fatturato da prodotti e servizi basati su innovazioni tecnologiche entro il 2025. Nel corso del 2022, Siemens Healtheneers ha riportato spese in ricerca e sviluppo per 1.785 milioni di euro, pari all’8% del fatturato totale. Tra i propri pilastri di crescita, la società si è posta, inoltre, l’obiettivo di ampliare l’accesso alle cure in 90 paesi meno serviti, mirando a incrementare gli interventi da circa 147 milioni nel 2020 a 260 milioni nel 2030. Per questo, la società ha stabilito programmi di formazione e collaborazione in loco, nonché servizi di diagnostica e analisi da remoto.

Levi Strauss & Co., società statunitense leader nel settore dell’abbigliamento, è famosa in tutto il mondo per i propri blue jeans. Un singolo paio di jeans di cotone può consumare fino a 3.800 litri di acqua nel corso della sua vita (dalla produzione allo smaltimento). Nel 2015 Levi’s ha svolto una specifica analisi LCA (Life Cycle Assessment) che ha evidenziato l’esposizione della propria attività ai rischi legati allo stress idrico. Nel 2019 l’azienda ha fissato l’obiettivo di ridurre del 50% l’utilizzo di acqua nelle aree esposte ad alto rischio di stress idrico entro il 2025. A tale scopo, l’azienda ha messo in atto diversi processi lungo la propria catena del valore e introdotto tecniche di risparmio idrico innovative rispetto ai metodi tradizionali di sviluppo e finitura dei tessuti, che sono oggi diventate uno standard. Il programma Water<Less, ad esempio, si basa sulla quantificazione dell’esposizione al rischio di stress idrico delle aree da cui l’azienda si rifornisce di materie prime, prima di tutto il cotone, partendo dai dati forniti da AQUEDUCT nel suo Water Risk Atlas.La società definisce quindi obiettivi sull’utilizzo dell’acqua in base al contesto geografico in cui opera e richiede ai propri fornitori di procedere in egual modo.