Riforma del sistema finanziario, direzione sostenibilità

Negli ultimi quattro anni abbiamo assistito ad enormi progressi nella riforma del sistema finanziario globale che hanno iniziato a fornire i finanziamenti necessari per uno sviluppo sostenibile. Lo sostiene un rapporto del Programma ambientale delle Nazioni Unite (UNEP – UN Environment Programme) nel quale vengono evidenziati i successi che stanno segnando il passaggio verso un sistema finanziario sostenibile.

Allineare il sistema finanziario allo sviluppo sostenibileapi

Viste le timidezze e le grandi resistenze registrate negli anni passati si tratta senz’altro di una buona notizia, sostenuta dai dati dell’ultimo rapporto UNEP: Making Waves: Aligning the Financial System with Sustainable Development. Un percorso d’indagine che promuove la progettazione di un sistema finanziario più allineato al modello di sviluppo sostenibile declinato nei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni unite.

L’indagine, avviata a gennaio 2014 e poi estesa per altri due anni alla fine del 2015, ha dato vita a tre edizioni del rapporto globale, e nel corso dei quattro anni trascorsi, sottolinea Erik Solheim, capo dell’UNEP, la riforma del sistema finanziario globale ha accelerato il proprio passo nella direzione giusta, come pure banche, investitori e autorità di regolamentazione. Un’accelerazione non solo dettata dalla volontà di proteggere le persone e il Pianeta, ma anche dalla consapevolezza che ciò potrà tutelare i profitti. “Ora dobbiamo trasformare il riconoscimento generalizzato della necessità di un cambiamento in un movimento globale che fornisca i finanziamenti di cui abbiamo bisogno per creare un futuro migliore per tutti”, ha concluso Solheim.

Le cifre del cambiamento del sistema finanziario

Il rapporto rileva che la sostenibilità sta diventando parte delle buone pratiche di routine all’interno delle istituzioni finanziarie e degli organismi di regolamentazione.

L’emissione di obbligazioni verdi, ad esempio, è passata dagli 11 miliardi di dollari del 2013 ai 155 nel 2017. Un balzo non paragonabile ai numeri del mercato obbligazionario globale, che vale circa 100 trilioni di dollari ma comunque significativo e legato al ruolo crescente di autorità pubbliche e banche per lo sviluppo.

Altro capitolo positivo è quello del disinvestimento dalle imprese che guadagnano sulle fonti fossili che favoriscono i cambiamenti climatici. Le cessioni di questo tipo di attività avrebbero raggiunto un valore stimato di 5 trilioni di dollari nel 2016, contro i soli 710 miliardi di dollari di investimenti in carbone, petrolio e gas nello stesso periodo.

Anche la politica si muove in direzione della sostenibilitàveduta palazzo Nazioni Unite

Numeri incoraggianti che hanno tuttavia bisogno di un’azione decisa dei governi per dare la spallata al modello attuale di finanza. E qualcosa forse si muove. I distinguo da considerare sono parecchi, ma le Nazioni unite hanno registrato un bel progresso in tema di misure normative e politiche utili a far avanzare la finanza sostenibile: dalle 139 adottate alla fine del 2013 in 44 giurisdizioni si è passati, dopo quattro anni, a 300 in 54 giurisdizioni, con un aumento sostanziale di iniziative a carattere sistemico.

Non solo. A “darsi una mossa” sono state anche alcune organizzazioni di livello superiore, che hanno messo in campo iniziative internazionali, come il G20 Green Finance Study Group (GFSG), copresieduto da Cina e Regno Unito, con il programma ambientale delle Nazioni Unite a svolgere funzioni di segretariato.

Buone notizie che potrebbero avviare una tendenza virtuosa, ma non possono nascondere la straordinaria sproporzione che emerge guardando i miliardi di miliardi di dollari che muove tuttora la finanza speculativa legata all’attuale modello di consumo e sviluppo. Trilioni di dollari che servirebbero “disperatamente” ogni anno per finanziare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e l’Accordo di Parigi sul clima, che invece si devono accontentare di flussi finanziari infinitamente più limitati.

 


Finanza responsabile Investitori Istituzionali
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