Fondi sostenibili e responsabili: sempre più investitori istituzionali | Mercer Survey 2019

Fondi sostenibili e responsabili: Mercer approfondisce l’interesse degli investitori istituzionali

Fondi sostenibili e responsabili: gli investitori istituzionali europei sono sempre più interessati alle istanze ESG. È quanto emerge dall’indagine Mercer European Asset Allocation Survey 2019 [1].

La grande attenzione del mondo della finanza ai fondi sostenibili e responsabili non è casuale. Secondo il World Economic Forum, in soli dieci anni, i rischi globali sono passati dall’essere perlopiù di natura economica a essere soprattutto di tipo ambientale e sociale. Non solo, tali rischi sono diventati più ricorrenti e più rilevanti per l’ampiezza dei danni economici e finanziari che possono provocare.

Per il futuro la strada è tracciata: gli investitori istituzionali dovranno sempre più incorporare un approccio ESG – che consideri quindi fattori di carattere ambientale, sociale e di buon governo – come parte integrante del proprio processo di investimento. Le motivazioni si rintracciano negli obblighi normativi: l’Europa sta facendo grandi passi in avanti in questo senso. Un altro driver è sicuramente la ricerca delle performance delle attività economiche di lungo periodo: a causa delle implicazioni materiali (profittabilità) e immateriali (la reputazione presso gli stakeholder).

L’Indagine Mercer: investitori istituzionali e fondi sostenibili e responsabili

La survey è giunta alla 17esima edizione e ha come oggetto di analisi le tendenze di asset allocation dei grandi investitori istituzionali d’Europa. L’interesse per i fondi sostenibili e responsabili è in forte crescita, registrando spunti quantitativi e qualitativi.

Il campione riguarda 876 portafogli europei, rappresentativi di 12 Paesi, per un totale di oltre 1.000 miliardi di euro di attività.

Interessante la rappresentatività dell’Italia: circa l’8% del campione, grazie alla partecipazione all’indagine di Casse di previdenza (con un peso pari al 23%), Fondi pensione (con un peso pari al 67% del campione) e Fondazioni bancarie (con un peso del 10%).

Guardare lontano

I risultati

I dati parlano chiaro. I rischi di natura ambientale, sociale e di governance sono presi in considerazione dal 55% degli investitori istituzionali europei per le proprie scelte di investimento. Il dato 2019 registra anche un’importante crescita (era il 40% nel 2018).

L’85% dei rispondenti italiani dichiara di prendere in considerazione istanze ESG nell’attività di investimento (era il 56% nel 2018). Questo dato, tra l’altro in forte crescita rispetto all’edizione precedente, è superiore anche al 55% della media europea (era il 40% nel 2018).

Ma quali sono le ragioni che spingono gli investitori istituzionali a dare maggior peso ai fondi sostenibili e responsabili?

La pressione normativa viene menzionata dal 56% dei rispondenti in Europa e del 45% del campione italiano. Sicuramente giocano un ruolo importante l’introduzione della direttiva europea sulle pensioni cd. Iorp II (2017) e il Regolamento del Dipartimento del lavoro e delle pensioni (Dwp) in UK.

Stesso discorso anche per il tema della gestione e controllo delle attività di engagement e di voto (stewardship). L’indagine ha misurato che gli investitori istituzionali italiani che prendono in considerazione il proxy voting e le attività di engagement nella selezione dei gestori è pari a circa il 38% (27% in Europa).

C’è ancora molto da fare sul tema del cambiamento climatico. Solo il 15% del campione italiano (e il 14% di quello europeo) indica che le decisioni di portafoglio sono guidate dalle sfide poste dal riscaldamento globale.

Investitori istituzionali italiani e ESG

Il confronto tra Italia e resto d’Europa evidenzia che in Italia, più che nel resto d’Europa, il filtro ESG è considerato un efficace strumento per contenere il rischio reputazionale per i propri investimenti: 55% per l’Italia e 29% in Europa. Si tratta di un risultato molto interessante per il mercato e la prova di grande maturità sul tema.

Luca De Biasi, Wealth Business Leader di Mercer Italia, dichiara: “Il campione italiano è molto lucido rispetto al timore degli impatti finanziari che possono nascere dal non considerare i fattori ESG nella redazione di una politica di portafoglio, superando il dato europeo”.

Etica Sgr

Siamo l’unica società di gestione del risparmio italiana ad offrire esclusivamente fondi sostenibili e responsabili. Etica Sgr è pioniera in Italia nella finanza etica e siamo orgogliosi di aver precorso i tempi, avendo creduto in questo modello di business fin dalla nascita.

Il nostro approccio è orientato a creare opportunità di rendimento in un’ottica di medio-lungo periodo. La nostra convinzione – dimostrata dal nostro track record – è che investire in emittenti più attenti a tematiche ESG permetta di mitigare il rischio e di puntare ad aziende e Paesi potenzialmente più orientati al futuro.

 

[1] Mercer è leader globale nella consulenza e nelle soluzioni tecnologiche per lo sviluppo e l’organizzazione del Capitale Umano, per i servizi attuariali, previdenziali e per la gestione degli investimenti degli investitori istituzionali. Per ulteriori informazioni: www.mercer.it

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