Fondi etici, Etica Sgr compie venti anni – Intervista a Roberto Grossi

I fondi etici, le caratteristiche della nostra offerta e i primi 20 anni di Etica Sgr: sono questi i temi approfonditi negli studi di Blue Financial Communication ai microfoni di PrivataTalk.

A parlare Roberto Grossi, Vicedirettore di Etica Sgr.

Oggi i fondi etici sono diventati protagonisti per il settore della finanza. Quando è nata Etica Sgr, nel 2000, il mercato era senz’altro una nicchia. Oggi ha conquistato un ruolo di rilevanza a livello internazionale e possiamo dire che è diventato un tema “mainstream”, oltrepassando la soglia dei 30 trilioni di dollari di masse gestite a livello globale, con una crescita del 34% in un solo biennio e l’Europa in testa alla classifica (fonte: Global Sustainable Investment Alliance).

Questa grande attenzione alla sostenibilità e responsabilità del mondo della finanza non è casuale. Secondo il World Economic Forum, in soli dieci 10 anni, i rischi globali sono passati dall’essere perlopiù di natura economica a essere soprattutto di tipo ambientale e sociale. Non solo tali rischi sono diventati più ricorrenti, ma anche più rilevanti per l’ampiezza dei danni economici e finanziari che possono provocare.

Che cosa ha portato Etica Sgr nel mondo della finanza?

Etica Sgr ha sdoganato un modo nuovo e diverso di investire che considera, oltre all’aspetto puramente finanziario, anche altre variabili importanti: l’ambiente, i diritti umani e il buon governo aziendale (ESG).

La forza che ci ha guidato è stata la convinzione che l’investimento sostenibile e responsabile sia in grado di generare performance competitive rispetto al mercato e, in periodi di forte volatilità, consenta di mitigare il rischio finanziario rispetto a investimenti tradizionali.

La mission che ci siamo dati è: “rappresentare i valori della finanza etica nei mercati finanziari, sensibilizzando il pubblico e gli operatori finanziari nei confronti degli investimenti socialmente responsabili e della responsabilità sociale d’impresa”. Quindi pensare all’investimento in un’ottica di lungo termine, che prende in considerazioni la società e il pianeta.

I fondi etici di Etica Sgr sono selezionati sulla base di un’accurata analisi degli emittenti. La selezione avviene sia per esclusione di settori controversi (quali ad esempio il settore petrolifero, gli armamenti, l’energia nucleare, il gioco d’azzardo) sia individuando gli emittenti migliori dal punto di vista ESG (“environmental, social and governance”).

Oggi tutti ne parlano. Ne siamo felici, ma siamo convinti che è importante dimostrare l’efficacia della propria strategia con numeri, dati, rendicontazione.

Come si riconoscono i fondi etici?

Sono tantissimi i metodi per la valutazione dei fondi etici. Nessuno però davvero riconosciuto universalmente. Questo ha portato a una proliferazione dell’offerta, ma a volte è più una strategia di marketing o una moda che una scelta strategica.

Per evitare il rischio greenwashing si dovrà lavorare molto sulla chiarezza e sulla misurabilità: oggi il quadro definitorio è ancora frammentato e soggetto a interpretazioni diverse a seconda del mercato o del Paese di riferimento. Su questo la Commissione Europea sta già lavorando realizzando importanti approfondimenti, tra cui quello sulla nuova tassonomia, che ci auguriamo possa quanto meno dare un quadro definitorio comune a livello europeo, con regole chiare e comuni. Il nostro auspicio, per altro, è che non ci fermi soltanto agli aspetti green, ma che si spinga anche alle tematiche sociali e di buona governance, anche se le ultime indiscrezioni che parlano di un rinvio fino al 2023 delle nuove regole UE sulla finanza sostenibile sono alquanto preoccupanti.

Rispetto al vasto panorama del risparmio gestito in cui ci inseriamo, Etica Sgr è oggi l’unica società di gestione del risparmio italiana ad offrire esclusivamente fondi etici, orgogliosa di aver precorso i tempi e creduto in questo modello di business fin dalla nascita nel 2000.

In ottica prospettica, crediamo che un ruolo da protagonista verrà occupato dalle realtà che dimostrano un approccio serio alla finanza sostenibile e che le scelte degli investitori guideranno la transizione verso portafogli sempre più sensibili e credibili dal punto di vista ESG (ambientale, sociale e di governance).


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