Stop Killer Robots, il progresso non può essere un’arma

Etica Sgr, in collaborazione con la coalizione internazionale Stop Killer Robots, lancia un appello urgente alla comunità degli investitori: è necessario promuovere una regolamentazione internazionale sui sistemi d’arma autonomi, tecnologie in grado di identificare e colpire persone senza un controllo umano diretto.

La rapida evoluzione dell’intelligenza artificiale in ambito militare sta aprendo scenari che sollevano interrogativi profondi e trasversali. Per Etica Sgr, impegnata nella promozione di un’economia responsabile e sostenibile, comprendere la natura e le gravi implicazioni delle armi autonome significa interrogarsi sui valori che vogliamo difendere, sui criteri che verrebbero posti alla base di innovazione e sicurezza, e sul futuro che stiamo contribuendo a costruire.

La riflessione su questi temi riguarda l’intera società ed è importante alimentare il dibattito per promuovere consapevolezza, affinché l’intelligenza artificiale resti uno strumento al servizio dell’umanità, e non la metta a rischio.

Inoltre, in ambito finanziario, una regolamentazione internazionale svolge un ruolo cruciale nella riduzione dell’incertezza e nella mitigazione dei rischi. Ciò costituisce un presupposto fondamentale per gli investitori orientati al lungo periodo, in particolare quando le decisioni di allocazione del capitale sono guidate da principi di sostenibilità ambientale e sociale.

Cosa sono i sistemi d’arma autonomi

I sistemi d’arma letali autonomi (Autonomous Weapon Systems – AWS) sono armi caratterizzate da autonomia operativa, in grado di funzionare senza l’intervento diretto dell’essere umano. La loro autonomia è resa possibile dall’uso combinato di sensori, sistemi di riconoscimento visivo, algoritmi e intelligenza artificiale (IA) avanzata.

In assenza di una definizione normativa precisa, si ricorre frequentemente a una classificazione delle armi autonome basata sul livello di controllo umano nel ciclo decisionale:

  • Human-in-the-loop: ogni decisione richiede l’approvazione di un operatore umano
  • Human-on-the-loop: la macchina opera in autonomia, ma sotto supervisione umana limitata, con possibilità di intervento solo in tempi molto ristretti.
  • Human-out-of-the-loop: il sistema agisce in completa autonomia, senza alcun controllo umano diretto nel momento dell’ingaggio. È questa la configurazione più strettamente associata ai cosiddetti “killer robots”.

L’impiego di queste armi, ormai, non è confinato alla sperimentazione, ma è già realtà in missioni operative. Eppure, a livello globale manca ancora una definizione giuridica condivisa di sistema d’arma autonomo.

Perché riflettere sul tema

Per comprendere appieno il significato e la portata dell’impiego di armi autonome, è necessario analizzarne le principali implicazioni sotto il profilo giuridico, tecnico, etico e strategico.

  • Problemi giuridici: Violano il diritto internazionale umanitario, in riferimento ai principi cardine di distinzione (è necessario saper distinguere, ad esempio, tra civili e militari) e proporzionalità (occorre sapere valutare i danni collaterali di un attacco), creando vuoti di responsabilità
  • Problemi tecnici: anche i sistemi più evoluti sono soggetti a errori (che possono aumentare in scenari complessi), vulnerabilità informatiche e imprevedibilità operativa.
  • Questioni etiche: delegare a una macchina decisioni sull’uso della forza rende le persone oggetti, data point, insieme di coordinate, violando la dignità umana
  • Implicazioni strategiche: la tecnologia rischia di diventare un fattore incentivante dei conflitti, provocando escalation e corse agli armamenti

Il ruolo delle armi autonome nel contesto geopolitico attuale

Tutto ciò avviene in un contesto globale segnato da una nuova fase di riarmo tecnologico. Il SIPRI Yearbook 2025 segnala l’inizio di un’escalation multipolare che coinvolge Stati Uniti, Russia, Cina e potenze regionali come India, Pakistan e Israele. Le tensioni internazionali – dai conflitti in Ucraina e Gaza alla guerra tra Iran e Israele – stanno accelerando l’impiego di tecnologie belliche emergenti: droni, robot, laser e sistemi AI-integrati.

Secondo le stime, il mercato globale delle tecnologie militari avanzate ha raggiunto un valore di 22,17 miliardi di dollari nel 2025, con previsioni di crescita fino a 38,10 miliardi entro il 2034 (Precedence Research, 2024). Negli Stati Uniti, il portafoglio del Dipartimento della Difesa comprende 800 progetti legati all’IA militare (Fonte: Centre for Internation Governance Innovation, 2024), mentre gli esperti del Future of Life Institute hanno tracciato circa 200 sistemi d’arma autonomi già utilizzati in scenari reali in Ucraina, Medio Oriente e Africa (Fonte: Reuters, 2025).

Opinione pubblica e prospettive normative

Il confronto sui sistemi d’arma autonomi coinvolge sempre più direttamente la società civile. Secondo un’indagine Ipsos (2021) condotta in 28 Paesi, il 61% degli intervistati si è dichiarato contrario al loro utilizzo. In Italia, il dissenso è ancora più marcato: il 74% della popolazione si oppone al loro utilizzo, ponendo attenzione ai rischi concreti, anche tecnico-operativi, legati all’uso di queste tecnologie (Fonte: Archivio Disarmo, 2025).

Questa crescente attenzione pubblica ha contribuito a rafforzare il dibattito a livello istituzionale: nel 2024, è stata approvata la seconda Risoluzione ONU 79/L.77, che istituisce un forum multilaterale di consultazione sotto l’egida dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, aprendo la strada al possibile avvio di negoziati per un trattato giuridicamente vincolante entro il 2026.

Si tratta di un passo significativo, che riconosce l’urgenza di regolamentare l’uso dell’intelligenza artificiale in ambito militare, colmando il divario esistente tra il rapido sviluppo tecnologico e la lentezza dell’evoluzione normativa.

stop killer robots etica sgr

 

La campagna Stop Killer Robots e l’Investor Statement

La spinta per una nuova norma internazionale nasce anche dalla spinta della società civile. La Campagna Stop Killer Robots – una coalizione globale in costante espansione, attiva in oltre 70 Paesi con più di 270 organizzazioni – ha svolto un ruolo decisivo nel portare il tema dei sistemi d’arma autonomi nell’agenda diplomatica internazionale.

La Campagna promuove l’adozione di un trattato internazionale che vieti i sistemi d’arma autonomi e imponga un controllo umano significativo.

In questo contesto, Etica Sgr e Stop Killer Robots rivolgono un appello agli investitori istituzionali, invitandoli a sottoscrivere l’Investor Statement: una dichiarazione che sollecita i governi di tutto il mondo ad avviare negoziati per una nuova norma giuridicamente vincolante sui sistemi d’arma autonomi, con due obiettivi fondamentali:

  • vietare lo sviluppo e l’impiego di armi autonome destinate a colpire esseri umani;
  • garantire un controllo umano significativo in tutte le decisioni relative all’uso della forza.


Marco Carlizzi, Presidente di Etica Sgr, ha dichiarato: «Lasciare che macchine decidano della vita o della morte è inaccettabile: significa oltrepassare un limite invalicabile per l’umanità. Ogni arma autonoma rappresenta una rinuncia alla nostra responsabilità e alla nostra dignità come esseri umani. Questi sistemi non sono solo una nuova generazione di armamenti: segnano un cambio di paradigma nel rapporto tra guerra, tecnologia e umanità, con sfide che travalicano la dimensione normativa. In un tempo segnato da conflitti che mietono ogni giorno vittime civili e da stragi che interrogano la coscienza collettiva, l’utilizzo di sistemi d’arma autonomi amplifica ulteriormente la disumanizzazione della guerra e allontana ogni prospettiva di pace. Per questo Etica Sgr, insieme alla coalizione Stop Killer Robots, invita la comunità degli investitori a sollecitare con urgenza l’adozione di regole internazionali vincolanti per vietare i killer robot.»

Etica Sgr: 25 anni di finanza senza armi

L’iniziativa con Stop Killer Robots rientra nel piano di attività con cui Etica Sgr celebra i suoi primi 25 anni di storia. In questo quarto di secolo, i fondi di Etica Sgr non hanno mai investito in società coinvolte nella produzione, nell’utilizzo, nella manutenzione, nella distribuzione e nello stoccaggio di armi controverse o di loro parti chiave – come mine antiuomo, bombe a grappolo e nucleari – e di armi convenzionali. Una presa di posizione forte, in coerenza con l’impegno di Etica Sgr nel contrastare gli impatti negativi dell’industria bellica su persone, territori ed equilibri economici.

Parallelamente, Etica Sgr è attivamente impegnata in attività di advocacy contro le armi nucleari, con l’obiettivo di fermare il finanziamento della produzione e del mantenimento degli arsenali di ordigni nucleari.

 

Si prega di leggere le Note legali.

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