Percezione della corruzione in Italia: nel 2020 stop al miglioramento degli ultimi anni

Il 2020 è stato un anno non positivo anche per la percezione della corruzione nel nostro Paese, che peggiora dopo anni di miglioramento. A rilevarlo è l’Ong Transparency International che ogni anno “misura” la percezione della corruzione da parte di cittadini e imprese e redige l’Indice di percezione della corruzione (CPI) nel settore pubblico.

L’Indice della percezione della corruzione

Transparency International ogni anno stila una classifica di 180 Paesi e Territori sulla scorta del livello di corruzione percepita nel settore pubblico. La misurazione della corruzione percepita dai cittadini e dalle imprese avviene sulla base di 13 strumenti di analisi e di sondaggi ad esperti provenienti dal mondo del business. Il punteggio finale è determinato in base ad una scala da 0 (alto livello di corruzione percepita) a 100 (basso livello di corruzione percepita).

Percezione della corruzione in Italia: primo stop dopo anni di miglioramento continuo

Uno stop per l’Italia nell’ultimo anno

A fine gennaio 2021 Transparency International ha pubblicato l’edizione del 2020 dell’Indice di percezione della corruzione. L’Italia ha ottenuto 53 punti, contro una media europea di 64. Rispetto agli altri Paesi, si colloca al cinquantaduesimo posto su 180.
Tra il 2012 e il 2019 l’Italia aveva guadagnato 11 punti, pur confermandosi al ventesimo posto tra i 27 Paesi membri dell’Unione Europea. Tra il 2015 e il 2018, inoltre, si era rapidamente avvicinata a Spagna e Francia. Anche la posizione in classifica dell’Italia era migliorata negli ultimi anni, passando dal settantaduesimo posto (2012) al cinquantesimo (2019). Questo recupero si è arrestato negli ultimi 2 anni, in cui l’indice italiano non ha registrato miglioramenti

Percezione della corruzione in Italia: primo stop dopo anni di miglioramento continuo

Misure adottate per combattere la corruzione e i rischi della pandemia

Secondo Transparency International il miglioramento della percezione della corruzione registrato tra 2014 e 2018 si spiega con i progressi delle misure adottate per combattere la corruzione, quali:

  • il diritto generalizzato di accesso agli atti,
  • una disciplina di tutela nei confronti di chi denuncia (whistleblowing),
  • una maggiore trasparenza nei finanziamenti ai partiti.

Oggi la situazione è più difficile, anche per l’emergenza sanitaria, sociale ed economica. Transparency International avverte: «In questo contesto, le sfide poste dall’emergenza Covid-19 possono mettere a rischio gli importanti risultati conseguiti se si dovesse abbassare l’attenzione verso il fenomeno e non venissero previsti e attuati i giusti presidi di trasparenza e anticorruzione, in particolare per quanto riguarda la gestione dei fondi stanziati dall’Europa per la ripresa economica».

Percezione della corruzione fortemente influenzata dai media

Alcuni studi hanno evidenziato, però, come questo indice, basato sulla percezione della corruzione, possa essere poco informativo. Ad esempio, «uno studio della Banca d’Italia dimostra come le risposte a domande sulla percezione della corruzione siano fortemente influenzate da quanto e da come i media riportano episodi o notizie sulla corruzione».

In altre parole, la percezione della corruzione può essere influenzata (in eccesso o in difetto) dal dibattito pubblico e dai media, che sono molto diversi tra Paesi. Quindi, il fatto che in Italia la corruzione percepita sia ad un livello simile all’Arabia Saudita non dipenderebbe soltanto dal livello di corruzione, ma anche dalla diversa copertura mediatica del fenomeno.

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