I rischi legati al cambiamento climatico: intervista su La7 a Paolo Capelli e Fabio Moliterni

Cambiamento climatico e modello di rischio climatico sviluppato da Etica: Paolo Capelli, Head of Risk Management di Etica Sgr, e Fabio Moliterni, Senior ESG Climate Specialist di Etica Sgr, rispondono alle domande di LIKE, su La7.

Cambiamento climatico, l’importanza di agire ora

Con l’enciclica “Laudate Deum“, Papa Francesco ha voluto far sentire la sua voce autorevole per sensibilizzare istituzioni, imprese e cittadini sui problemi generati dai cambiamenti climatici. Il Pontefice ha puntato l’indice contro le potenze economiche disinteressate ai problemi dell’ambiente, per usare le sue stesse parole, e ha sottolineato che siamo vicini al punto di rottura. Occorre agire subito e con una strategia strutturata, senza limitarsi a interventi spot o di corto respiro, come sostiene Fabio Moliterni, Senior ESG Climate Specialist di Etica Sgr.

Fabio Moliterni – «Quello del Papa è un monito che non può lasciarci indifferenti. Occorre cambiare rotta rispetto al modello di sviluppo che ha caratterizzato gli ultimi decenni, per salvaguardare il futuro ma anche il presente. Secondo diversi studi i rischi riconducibili al cambiamento climatico sono percepiti come prioritari in ambito aziendale e politico proprio per l’impatto economico che ne deriva, di cui abbiamo sempre maggiori evidenze.»

Il ruolo attivo della finanza per la transizione energetica

Uno studio della Banca Centrale Europea mostra che gli eventi climatici costano oltre l’uno percento del Pil dell’Eurozona e comportano rischi per l’intera stabilità finanziaria, a causa di una diminuzione nelle performance di bilancio delle aziende e della necessità di sostenere spese importanti di adeguamento per trasformare prodotti, tecnologie e processi. Adottare un piano in grado di cavalcare e non di subire la transizione ecologica è la chiave di volta per restare competitivi.

Fabio Moliterni – «Come gestori di patrimoni sentiamo la responsabilità di svolgere un ruolo attivo per favorire la transizione ecologica. Ad esempio investendo in aziende che non si limitano a compensare le emissioni, ma che lavorano per ridurle in maniera significativa. Inoltre siamo impegnati costantemente nel dialogo con il management di queste aziende, per orientarne le scelte in maniera virtuosa.»

I rischi legati al cambiamento climatico

Di questi temi si discuterà diffusamente tra fine novembre e le prime due settimane di dicembre in occasione di Cop28, l’assemblea annuale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. In queste settimane fervono i lavori in vista dell’appuntamento di Dubai, con l’auspicio che porti a decisioni concrete su temi cruciali come il cronoprogramma per l’abbandono delle fonti fossili e le azioni per limitare il riscaldamento globale e i suoi rischi, come sottolinea Paolo Capelli, Head of Risk Management di Etica Sgr.

Paolo Capelli – « Il rischio climatico ha diverse declinazioni: ci sono i rischi fisici legati a calamità naturali e i rischi di transizione connessi ai cambiamenti normativi e tecnologici. Occorre poi considerare le implicazioni reputazionali che impattano sul valore delle imprese. Tutti questi aspetti hanno una portata anche economica e, pertanto, non possono essere trascurati nel momento in cui si effettuano le scelte di investimento. Il processo di transizione ecologica cambia gli equilibri creando nuovi leader di mercato, mentre aziende a lungo competitive potrebbero avere impatti negativi se incapaci di cogliere le nuove opportunità.» volatilità-paolo-capelli

Il modello di rischio climatico sviluppato da Etica Sgr

La grande sfida è riuscire a misurare il rischio climatico all’interno delle considerazioni più generali sui rischi legati agli investimenti. Occorre mettere a punto metriche nuove a fronte di una tematica che in passato non aveva la medesima portata di oggi.

Paolo Capelli – «Andando in questa direzione abbiamo costruito un modello proprietario di rischio climatico incentrato su tre aspetti: il rischio fisico delle Società presenti nei nostri fondi, l’integrazione dei risultati con il rischio di mercato e l’integrazione con il rischio di liquidità. Tutto questo ci aiuta a capire le ricadute che i processi in atto a livello globale hanno sui nostri portafogli di investimento.
Diverse ricerche hanno evidenziato il collegamento tra i cambiamenti climatici e la fragilità dei sistemi ambientali, sociali ed economici. La finanza gioca un ruolo cruciale nell’integrare i rischi e le opportunità legati al clima.»


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