Le paghe dei manager sono sostenibili?

Le paghe dei manager sono poco “sostenibili”.

Questo è il quadro dipinto dall’ultimo rapporto sulle retribuzioni dei dirigenti diffuso dalla società di consulenza olandese Sustainalytics. Secondo i ricercatori, infatti, meno del 10% delle aziende quotate dell’indice FTSE All-World – che comprende più di 3.000 società di quasi 50 Paesi diversi – utilizzerebbe criteri di sostenibilità nella determinazione dei compensi. Gli incentivi sarebbero limitati, poco diffusi e nemmeno troppo trasparenti.

Incentivi poco correlati a parametri ESG

L’indagine, intitolata “The State of Pay: Executive Remuneration and ESG Metrics” e pubblicata nelle scorse settimane, punta il dito sui cosiddetti “ESG pay-links”, i metodi di incentivazione economica dei comportamenti virtuosi in ambito ambientale, sociale e di governance.

In sintesi funziona così: vengono fissati degli obiettivi ESG e, se i manager li raggiungono, ottengono un bonus di retribuzione variabile. Ma la strategia non sembra convincere in modo particolare le grandi aziende (solo il 9% di queste ultime la utilizza) e, in ogni caso, appare troppo focalizzata su pochi obiettivi, riguardanti solo i rischi di salute e sicurezza sul lavoro (occupational health and safety, Oh&s).

Pay-links limitati e poco trasparenti

Il 66% delle società analizzate fa ricorso a pay-links legati prevalentemente a parametri di salute e sicurezza. Gli incentivi tendono a premiare in larga parte le strategie di prevenzione degli incidenti e dei relativi impatti finanziari (chiusure, sospensione della produzione, azioni legali, danni alla reputazione), tralasciando le iniziative ispirate ad altri criteri.

Altro punto debole sarebbe la trasparenza: secondo Sustainalytics soltanto lo 0,3% delle aziende osservate sa integrare i criteri, specificando in modo chiaro gli obiettivi. Le imprese più attente in tal senso, precisa la ricerca, si trovano soprattutto in Australia, Canada e Francia. Molto più rari i casi virtuosi registrati in Italia e nei Paesi Bassi.

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Il caso USA: i compensi dei dirigenti più alti con la crisi

Un caso interessante da analizzare arriva dagli Stati Uniti, dove – sostiene l’ultimo studio dell’organizzazione non profit The Conference Board, realizzato in collaborazione con la società di consulenza Semler Brossy e il data provider ESGAUGE- la crisi legata alla pandemia da coronavirus ha fatto crescere le retribuzioni destinate ai manager statunitensi.

Nelle aziende USA saranno più presenti gli ESG pay-links

I dirigenti dei Consigli di Amministrazione delle aziende USA riceveranno compensi più alti in ragione delle maggiori responsabilità assunte. Ai membri dei board, in particolare, sarà chiesto di fronteggiare i rischi finanziari legati ai fattori ambientali, sociali e di governance (environmental, social, governance o ESG) oltre che l’impatto sul business della pandemia di coronavirus. Le aziende, in particolare, potrebbero dover offrire bonus azionari, ma anche maggiori opportunità di formazione soprattutto per i giovani dirigenti che accedono ai consigli di amministrazione per la prima volta.

L’incremento dei compensi, aggiunge il report, nascerebbe anche dalla necessità di soddisfare le richieste degli investitori istituzionali, favorevoli a un ricambio generazionale alla guida delle aziende. La previsione dello studio confermerebbe ancora una volta il trend di crescita delle retribuzioni che si manifesta in America da diversi anni. Secondo l’agenzia Reuters, nel 2019 il compenso medio dei dirigenti USA nella categoria non-executive ha raggiunto per la prima volta i 300 mila dollari, il 43% in più rispetto a dieci anni fa.

Etica Sgr e l’engagement per una maggiore sostenibilità e trasparenza delle aziende

L’engagement rappresenta per Etica Sgr un elemento imprescindibile del modo di intendere e praticare gli investimenti responsabili. L’obiettivo di questa attività è condurre le imprese verso comportamenti più sostenibili, portandole ad assumere decisioni che prendono in considerazione anche tematiche sociali, ambientali e di buon governo (ESG) nelle proprie politiche aziendali.

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Cambiamento climatico
  • Cambiamento climatico: politiche ambientali e di rendicontazione delle emissioni, presenza di obiettivi di riduzione delle emissioni e di progetti verso una low carbon economy, risk assessment del rischio idrogeologico degli impianti
Diritti umani
  • Rispetto dei diritti umani: sia in relazione alla dignità del lavoro sia al rispetto lungo la catena di fornitura
Fiscalità
  • Fiscalità: sviluppo di una politica fiscale e trasparenza nella pubblicazione di dati sul tema

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