Inquinamento in Italia? In riduzione, traguardo vicino

Inquinamento in Italia? In riduzione, anche se si produce di più. È questa la buona notizia contenuta nell’Inventario nazionale delle emissioni in atmosfera dei gas serra, presentato la settimana scorsa dall’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).

Inquinamento in Italia, ecco i dati

immafine satellitare smog in pianura padanaInquinamento in Italia: per il 2017 le prime stime delle emissioni mostrano una diminuzione pari allo 0,3%, mentre il Pil registra un incremento dell’1,5%. Dati che confermano il disaccoppiamento tra la crescita economica e le emissioni di gas serra nel nostro Paese. Un andamento che sembra confermato anche nel primo trimestre del 2018.

Merito soprattutto della crescita della produzione di energia da fonti rinnovabili (idroelettrico ed eolico) e all’incremento dell’efficienza energetica nei settori industriali.

Obiettivo a portata di mano

illustrazione sostenibilità emissioni CO2

I dati dimostrano che l’inquinamento in Italia diminuisce e che possiamo essere ottimisti sul raggiungimento degli obiettivi definiti, a livello europeo, dal pacchetto “Unione dell’energia”. Tale pacchetto prevede una riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 40% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. I  settori interessati dal sistema di scambio di quote di emissione (ETS) dell’UE dovranno ridurre le emissioni del 43% (rispetto al 2005). I settori non interessati dall’ETS dovranno invece ridurre le emissioni del 30% (rispetto al 2005) e ciò dovrà essere tradotto in singoli obiettivi vincolanti nazionali per gli Stati membri.

Per raggiungere gli obiettivi 2030 di inquinamento in Italia, in accordo con gli ultimi scenari di proiezioni, dovremo ridurre le emissioni di gas serra in questi settori di una quantità pari a circa 50 Mt di CO2 equivalente annui. Si tratta della quantità  che equivale alla metà delle emissioni dal trasporto stradale. E, secondo l’Ispra, tale obiettivo sarà molto probabilmente raggiunto.

Chi inquina di più

petrolio

I settori della produzione di energia e dei trasporti sono responsabili di circa la metà delle emissioni nazionali di gas climalteranti. Rispetto al 1990, le emissioni di gas serra del settore trasporti sono aumentate del 2,4%, a causa dell’incremento della mobilità di merci e passeggeri.

Al contrario le emissioni delle industrie energetiche sono diminuite: rispetto al 1990, nel 2016 hanno registrato un calo del 23,9%, a fronte di un aumento della produzione di energia termoelettrica da 178,6 Terawattora (TWh) a 198,7 TWh, e dei consumi di energia elettrica da 218,7 TWh a 295,5 TWh.

Qualcosa si muove

dettaglio mezzo pesante

Veicoli pesanti

Fino a questo momento il parco di veicoli pesanti è stato il grande escluso dalle leggi europee: nessuno standard e nessun obbligo. La Commissione europea ha presentato a Bruxelles il 17 maggio un nuovo pacchetto di misure per rendere più sicuro e meno inquinante il trasporto su gomma.

Le proposte, che andranno approvate dal Parlamento e dal Consiglio, prevedono una riduzione delle emissioni nocive del 15% entro il 2025 (rispetto ai valori del 2019), del 30% entro il 2030. Secondo le stime elaborate da Bruxelles, si riuscirebbe così tagliare almeno 54 milioni di tonnellate di anidride carbonica dalle emissioni nel prossimo decennio.

Trasporti marittimi

Buone notizie anche sul fronte del trasporto marittimi. Lo scorso 14 aprile è stato varato il primo accordo a livello globale per la riduzione delle emissioni (ne bbiamo parlato in questo blog) dopo anni di negoziati infruttuosi.

Etica Sgr per la riduzione della CO2

Etica Sgr è la prima società di gestione italiana ad aver aderito al Montréal Pledge, il progetto del PRI (Principles for Responsible Investments) delle Nazioni Unite che richiede l’impegno a rendicontare e comunicare l’impronta di carbonio degli investimenti azionari. In virtù di questa iniziativa e, sempre sul solco di una maggiore trasparenza nei confronti del cliente, Etica Sgr ha calcolato per il terzo anno consecutivo la carbon footprint (l’emissione di gas climalteranti attribuibili ad un prodotto) del fondo Etica Azionario. È emerso così che 100 euro investiti in Etica Azionario producono in un anno 27 Kg di CO2 equivalente, meno di uno smartphone o di un volo Roma-Milano andata e ritorno.


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