Il Canada mette al bando le armi d’assalto

Il Canada da qualche mese ha messo al bando la vendita ai civili di armi da guerra.

I cittadini canadesi non potranno più acquistare i fucili d’assalto, quelle armi di tipo militare che nella maggior parte dei Paesi sono disponibili soltanto agli eserciti e alle forze di polizia. Lo ha deciso il governo di Ottawa, con un provvedimento entrato in vigore il primo maggio scorso. La decisione è avvenuta in seguito al massacro della Nuova Scozia, consumatosi nella notte tra il 18 e il 19 aprile quando Gabriel Wortman, un 51 enne senza precedenti a suo carico, ha ucciso 22 persone prima di essere colpito a morte dalla polizia locale. Un bilancio tragico che non ha eguali nella storia del Canada.

Detenuti legalmente 100mila fucili di tipo militare

La decisione del premier Justin Trudeau riguarda 1.500 modelli di armi che i canadesi dovranno ora restituire nei prossimi due anni. Secondo le stime del governo, sono circa 100 mila gli esemplari di fucili semiautomatici tuttora legalmente detenuti nel Paese.

«Queste armi sono state progettate ad un solo scopo: uccidere il maggior numero di persone il più rapidamente possibile» ha dichiarato Trudeau nel corso di una conferenza stampa. Esse, ha aggiunto, «non hanno alcuna utilità e non avranno spazio in Canada».

Il Canada mette al bando le armi d’assalto - mano con foglia d'acero

La flessibilità storica del Canada sui fucili

La nazione nordamericana, nota il New York Times, impone da sempre forti restrizioni sull’acquisto e la detenzione di pistole e armi automatiche, ma le norme sui fucili sono state storicamente più flessibili. Dopo la famigerata strage all’École Polytechnique di Montreal, che il 6 dicembre del 1989 costò la vita a 14 persone, il governo aveva istituito un registro dei fucili detenuti nel Paese, creando un forte malcontento nelle aree rurali dove queste armi sono più diffuse.

Il precedente esecutivo conservatore aveva abrogato il registro e lo stesso Trudeau, nota il NYT, aveva resistito alle richieste di ripristino avanzate dai gruppi di attivisti a favore del controllo sulle armi.

Etica Sgr dice no alle armi

L’accurata selezione dei titoli che compongono il portafoglio dei fondi comuni di investimento è un aspetto caratterizzante di Etica Sgr. I fondi comuni di Etica Sgr investono da sempre in imprese e Stati che adottano pratiche virtuose dal punto di vista ambientale, sociale e di buon governo aziendale. Tutti gli emittenti analizzati sono sottoposti a un doppio screening, con l’obiettivo di individuare i paesi più virtuosi dal punto di vista socio-ambientale e le aziende più attente alla sostenibilità e al benessere collettivo.

Sono completamente esclusi gli investimenti in armi convenzionali, armi nucleari, mine antiuomo e bombe a grappolo. Esclusi anche investimenti in tabacco, gioco d’azzardo, energia nucleare, pesticidi, attività lesive dei diritti umani e ad altre attività controverse e tutte le imprese impegnate in queste pratiche.

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