L’integrazione non ha mai paura di tirare un calcio di rigore

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, il programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU, riconosce allo sport un ruolo cruciale per la realizzazione di una società inclusiva e per la rigenerazione dei Territori.

Per dare visibilità alla capacità unica dello sport di partecipare al benessere della società, continua la mappatura e il sostegno di Etica Sgr alle realtà che hanno deciso, è proprio il caso di dirlo, di scendere in campo per giocare la partita più importante di tutte, quella per un futuro più equo.

Parliamo dell’associazione Road to Equality nata per sostenere chi pedala nei Paesi emergenti, del progetto TamTam Basket, in prima linea per l’approvazione dello ius soli sportivo, della onlus sportiva milanese St. Ambroeus FC, la prima squadra di rifugiati e richiedenti asilo a iscriversi ad un campionato FIGC, e dell’eccezionale storia dell’Africa Only Curling Team che racconta di un ponte tra l’Africa occidentale e il Piemonte attraverso una disciplina sportiva che, dalla periferia delle competizioni, si è fatta strada fino al centro della scena agonistica mondiale, il curling, contribuendo ad alimentare il sogno di un territorio che lotta contro lo spopolamento, la Val Pellice, dove l’8 febbraio scorso tutti hanno applaudito la vittoria, ai giochi olimpici di Pechino 2022, della prima medaglia della storia dell’Italia nel curling: l’oro nel doppio misto, conquistato dall’atleta pinerolese Amos Mosaner, in coppia con Stefania Constantini, dopo avere vinto tutti gli incontri del torneo.

logo gruppo banca etica - iniziative sportive per l'integrazione e l'inclusione sociale

Lo sport nel Pnrr: un assist per la coesione e la rigenerazione dei Territori

Imprese e progetti dall’inestimabile valore, capaci di creare speranza e futuro, indispensabili per mettere fuori gioco le barriere sociali e di genere. Queste iniziative acquisiscono un valore aggiunto all’interno dell’emergenza pandemica, la quale, oltre a danneggiare profondamente tutte le attività che prevedono l’aggregazione e il contatto, aumenta le disuguaglianze, la discriminazione e l’emarginazione.

Per questo motivo è di fondamentale importanza la realizzazione delle componenti “Potenziamento delle infrastrutture sportive nelle scuole” e “Sport e inclusione sociale” contenute rispettivamente nella quarta e nella quinta missione del Pnrr: Istruzione e ricerca (M4) e Inclusione e coesione (M5). Per la realizzazione di questi obiettivi il Piano di ripresa e resilienza ha stanziato un miliardo di euro, 700 milioni per i progetti d’inclusione sociale e 300 milioni per il potenziamento di palestre e campi da gioco nelle scuole.

L’obiettivo è creare i presupposti per la diffusione capillare e la promozione durevole della cultura e del diritto allo sport. L’empowerment delle attività sportive, infatti, rappresenta una conditio sine qua non per la rigenerazione del territorio, per l’integrazione e l’inclusione sociale, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione e le aree più disagiate del Paese. Questa linea di sviluppo, inoltre, s’intersecherà con le strategie a sostegno della transizione verde e digitale. Sport e ecologia diventano così due facce della stessa medaglia.

Ma nello specifico questi interventi cosa andranno a fare? L’obiettivo è rinnovare i parchi cittadini e le strutture sportive pubbliche, all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione, per favorire la socializzazione e l’inclusione. La rigenerazione delle aree urbane, difatti, passa anche dalla ristrutturazione e riqualificazione degli impianti sportivi, tra i motori principali dell”integrazione sociale.

Un modello esemplare di progettazione urbanistica volta al rinnovamento dello spazio collettivo delle città lo troviamo nel progetto del Comune di Rimini ‘Parco del Mare’ premiato alla Triennale di Milano in occasione dei City_brand&Tourism Landscape Awards 2019, il simposio internazionale dedicato al tema dell’architettura e del paesaggio. Il Parco del Mare, il piano di riqualificazione del lungomare di Rimini, mira alla creazione di un nuovo paesaggio tra la città e l’elemento marino grazie a percorsi completamente pedonabili lungo tutto il waterfront dove, tra palestre per il fitness all’aria aperta, spazi per le famiglie e il gioco dei più piccoli, isole dedicate allo smart working e al relax, la città si fonde con la spiaggia e la flora mediterranea del litorale.

Entro aprile 2022 il cronoprogramma del Pnrr prevede l’aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per progetti in materia di sport e inclusione sociale, entro giugno 2026 secondo la “messa a terra” del Piano saranno almeno 100 gli interventi realizzati per l’ammodernamento degli impianti sportivi per un totale di 200mila mq.

Road To Equality

Era il 14 agosto del 2021 quando tutto il mondo ha rivolto lo sguardo verso l’Afghanistan che, dopo aver visto la ripresa del potere da parte dei talebani, chiudeva le porte del Paese. In quei giorni abbiamo visto gli aerei militari italiani e delle altre nazioni partire con a bordo i civili in fuga. Tra di loro c’erano anche cinque giovanissime cicliste afgane.

La storia di queste cinque cicliste inizia la sera del 24 agosto 2021 quando vengono avvertite della possibilità di poter raggiungere l’Italia salendo a bordo di un aereo militare. Ad assicurare a loro un posto per fuggire dal regime talebano, che avrebbe impedito loro di continuare a praticare il ciclismo, è stata una catena di solidarietà creatasi grazie all’impegno della campionessa di ciclismo Alessandra Cappellotto, prima azzurra della storia a vincere un Mondiale di ciclismo su strada. (San Sebastian 1997). Alessandra Cappellotto, attivista per i diritti femminili e la parità nello sport, ha fondato con Anita Zanatta l’associazione Road to Equality , una rete nata per aiutare le cicliste che vivono in Paesi che mettono a rischio la loro libertà di praticare sport. Il ponte aereo Kabul-Roma è stato possibile grazie all’ex presidente della Federciclismo Renato di Rocco che ha passato interminabili ore al telefono, tra Ministeri e Prefetture, per ottenere l’ok a procedere per l’imbarco delle giovani atlete.

Una vittoria per lo sport e la libertà ma rimane ancora molto da fare. Della squadra di ciclismo femminile afgana, infatti, solo cinque ragazze (e un neonato) sono riuscite ad arrivare in Italia. Ora le cinque atlete pedalano insieme alla squadra di ciclismo Valcar, il team bergamasco vincitore del mondiale femminile con Elisa Balsamo. Sembra proprio che il ciclismo, a cui si deve l’impresa di aver contribuito a riunire l’Italia del Dopoguerra con le imprese di Coppi e Bartali, continui a unire e a infondere speranza e libertà e a riunire, questa volta, il mondo intero.

L’associazione Road to Equality è nata nel 2021 come naturale prosecuzione di CPA Women, fondata nel 2017 da Alessandra Cappellotto. Road to Equality promuove il ciclismo come mezzo di emancipazione: il progetto dell’associazione tende a valorizzare la dignità delle atlete in tutti i Paesi emergenti.

Lo ius soli sportivo: TamTam Basket

Il basket team TamTam, nato su iniziativa dal campione di pallacanestro Massimo Antonelli, è l’esempio migliore per parlare di ius soli sportivo. A loro si deve la posa della prima pietra nella creazione della via maestra per riflettere sulle barriere burocratiche che impediscono alle ragazze e ai ragazzi di seconda generazione under18, non ancora in possesso della cittadinanza italiana, di prendere parte ai campionati sportivi nazionali.

A dicembre 2021, infatti, la partecipazione degli atleti della squadra campana al campionato nazionale under 17 Eccellenza è stata possibile solo dopo l’interessamento del premier Draghi successivamente al quale i presidenti del Coni Giovanni Malagò e della Federbasket Giovanni Petrucci hanno deciso, dopo tre anni, di concedere al team costituito da ragazzi nati in Italia ma non ancora italiani (per la cittadinanza bisogna aspettare di aver compiuto 18 anni) una deroga per poter prendere parte ai campionati nazionali.

La cosiddetta “norma TamTam”, arrivata dopo anni di battaglie, comunicati stampa, appelli, interrogazioni parlamentari, e decine di ricorsi e relative spese legali, mette in luce tutti i limiti dello ius soli sportivo in vigore. Infatti, secondo la legislazione attuale, ai minori stranieri nati e residenti in Italia non è permesso di partecipare alle selezioni nazionali (d’indossare la maglia azzurra). Non solo, la legge tutela soltanto i minori nati o residenti in Italia almeno dall’età di dieci anni, e soltanto per i campionati minori, con importanti differenze tra le federazioni, tra cavilli e sottigliezze burocratiche. Per questo TamTam Basket ha sottolineato come questa legge sia “acefala” dal momento che lascia senza diritti sportivi centinaia di giovani nati in Italia da genitori stranieri.

La determinazione dei cestisti napoletani a proseguire lungo la loro strada nonostante i ripetuti impedimenti è diventata un faro per tutte le altre realtà sportive che ogni giorno lottano per scendere in campo. La prossima volta, fanno sapere da Castel Volturno dove si trova la sede del team, la partita burocratica dovrà essere giocata solo nei tempi regolamentari, basta supplementari. Basta deroghe.

TamTam Basket è un progetto attivo dal 2016 nato dalla voglia di avere un impatto positivo sulla vita di tanti ragazzi che sono ancora ai margini dell’inclusione.

L’emarginazione è sempre in fuorigioco, St. Ambroeus FC: la prima squadra di rifugiati a esordire in FIGC

Bianco e rosso, i colori di Milano, sono anche quelli della maglietta della St. Ambroeus FC, la prima squadra interamente composta da rifugiati e richiedenti asilo a esordire in un campionato FIGC. Oltre al nome, assolutamente meneghino e dal forte valore simbolico, il team, nato nell’aprile del 2018 a Milano, ha scelto come mascotte e logo un altro emblema della città della Madonnina, la columba livia, il volatile, simbolo di viaggi e migrazioni, più famoso all’ombra del Duomo. La scelta di un nome, di colori e di un logo ma anche di uno slogan, ‘Ti te dominet Milan’, strettamente legati al capoluogo lombardo la dice lunga sull’ethos della squadra e sul messaggio che intendono dare, ovvero che “essere milanesi” va al di là delle proprie origini di nascita, un concetto che s’ispira, chiosano i fondatori, alla storica vocazione multiculturale della città viscontea.

Lo sport è una lingua universale e il calcio rappresenta sicuramente quella più parlata, per questo la nascita della St. Ambroeus FC , avvenuta quasi per caso grazie all’incontro dei ragazzi stranieri residenti in un centro di accoglienza con alcuni volontari impegnati nell’integrazione, è un perfetto riflesso della dirompente forza d’aggregazione e della semplicità con cui, attraverso il pallone, si possono parlare tutte le lingue del mondo.

Il Gruppo Banca Etica ha partecipato attivamente alla nascita della squadra di calcio milanese St Ambroeus FC sostenendo la campagna di crowdfunding grazie alla quale, nella primavera del 2018, il team è riuscito a debuttare nel campionato di Terza Categoria dove al momento è secondo in campionato.

L’integrazione e lo sport sono un assist per Territori: la storia dell’Only Africa Curling Team

Dalla Sierra Leone a Pinerolo scoprendo per la prima volta l’emozione che si prova nel vedere e toccare la neve, la sensazione che si prova a camminare sul ghiaccio. Ghiaccio che, per sei ragazzi richiedenti asilo, è diventato il terreno dove si gioca la partita per un nuovo futuro. Un terreno scivoloso sul quale, per rimanere in piedi, è stato fondamentale il contributo di un territorio che lotta contro lo spopolamento, la Val Pellice, e l’audacia del programma d’integrazione della Diaconia Valdese che ha proposto ai ragazzi, per favorire la loro integrazione, la possibilità di giocare a curling.

I sei ragazzi si sono subito resi conto che quello sport di nicchia, a loro sconosciuto, era diventato per i borghi dell’Unione montana del pinerolese l’alleato per contrastare la disoccupazione e l’emigrazione giovanile e non ci hanno pensato due volte: è nata così la prima squadra europea di curling, l’Africa Only Curling Team , composta unicamente da richiedenti asilo.

Indispensabile, per raggiungere il traguardo e abbattere l’immancabile muro della burocrazia, è stata la tenacia del loro mentore Eros Gonin responsabile nazionale del settore curling della Federazione italiana sport del ghiaccio (Fisg).

Gonin, dopo mesi di richieste, ha infine ottenuto la tanto attesa deroga che, nel rispetto dei valori sanciti dalla Costituzione Italiana, tutela il diritto dei richiedenti asilo di partecipare alla vita economica, sociale e culturale della società, permettendo la partecipazione dei giovani atleti al campionato nazionale serie C dove, fin da subito, si sono distinti guadagnando le prime posizioni della classifica e “spazzando” cosi via la paura per aggiungere un altro trofeo nella bacheca dell’integrazione sportiva, l’unico campionato dove a vincere sono sempre tutti.

Nel posto climaticamente più distante dalla loro terra d’origine sei ragazzi hanno fondato la prima squadra di curling di rifugiati: l’Africa First Curling Team. Da questa storia è nato un docufilm “Il Ghiaccio dentro” che non parla solo d’immigrazione ma anche della fragilità dei Territori italiani a rischio spopolamento.

Sport per Tutti e Responsabilità Sociale: i progetti realizzati con il sostegno di Etica SGR e Banca Etica

Nel 2018 Etica Sgr ha contribuito alla realizzazione di sette progetti che puntano sullo sport per superare barriere e difficoltà, queste nuove realtà sono nate grazie al crowdfunding e al supporto di Banca Etica. Le candidature pervenute sono state 80 tra queste la commissione interna ha selezionato 15 progetti, 7 dei quali hanno raggiunto almeno il 75% del budget, accedendo così all’ulteriore contributo a fondo perduto messo a disposizione da Etica Sgr grazie alla scelta volontaria dei clienti di Etica Sgr di devolvere lo 0,1% del capitale sottoscritto per il sostegno di progetti di innovazione sociale. Complessivamente, i progetti candidati in questo bando, hanno raccolto oltre 61mila euro versati da 727 persone.

La formula per il crowdfunding, ideata dal Gruppo Banca Etica con Produzioni dal Basso, ha mostrato tutta la sua efficacia: una volta stabilito il tema del bando, la commissione seleziona con cura, tra i progetti candidati, quelli che interpretano al meglio lo spirito della partecipazione diffusa che è uno dei capisaldi della finanza etica.

Nel complesso il network di Banca Etica su Produzioni dal Basso ha mobilitato oltre 5 mila donatori per una raccolta complessiva di 556 mila euro a favore di soggetti capaci di generare valore e occasioni di impresa sociale. Il crowdfunding si sta dimostrando un buon motore per generare nuove esperienze di economia inclusiva e responsabile in grado di muovere energie diffuse per un obiettivo di valore sociale e ambientale oltre che economico.

Si prega di leggere le Note legali.

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