Finanza etica e sostenibile in Europa: il rapporto della Fondazione Finanza Etica

Finanza etica e sostenibile: crediti, volumi e stipendi equi: le performance delle banche etiche in Europa sono misurate e descritte nell’ultimo report realizzato da Fondazione Finanza Etica dal nome “La finanza etica e sostenibile in Europa“.

Più redditività sui capitali investiti, migliore capacità di tradurre il risparmio in finanziamenti per l’economia reale, più equità sui redditi di lavoratori e manager. Questa è la fotografia del mondo della finanza etica e sostenibile scattata dal rapporto presentato a Roma.

L’indagine, curata dalla Fondazione Finanza Etica (FFE), è alla sua terza edizione e ha come oggetto di analisi un confronto tra gli istituti europei votati alla finanza etica e quelli più tradizionali.

Finanza etica e sostenibile: i risultati del Report

Redditività, guardiamo i numeri. Per le 23 banche etiche in esame il Return on Equity (RoE), ovvero il rapporto tra utile e patrimonio netto misurato nel decennio 2008-18, si colloca mediamente al 3,57%. Le banche europee tradizionali si fermano all’1,79%. Gli istituti etici e sostenibili, quindi, hanno ottenuto risultati doppi rispetto alle banche tradizionali.

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Banche che assolvono al ruolo di banca. La finanza etica, infatti, ha registrato una maggiore attenzione all’economia reale come si evince dalla quota del credito sulle attività totali. Nel 2018 i crediti rappresentavano in media il 76,11% delle attività totali delle banche etiche contro solo il 39,80% per le banche tradizionali.

Dal 2008 al 2018 gli attivi (il valore totale di investimenti, crediti e liquidità) delle banche etiche sono cresciuti mediamente del 9,91% all’anno mentre le banche tradizionali hanno registrato il -0,31%. Nello stesso decennio i crediti alla clientela concessi dalle banche etiche sono cresciuti in media del 10,55% all’anno contro lo 0,39% delle banche tradizionali.

Per quanto riguarda i compensi, il report sottolinea il divario tra vertici aziendali e dipendenti nelle banche tradizionali, che possono arrivare a superare anche un rapporto 150 volte superiore. «Mediamente, le prime nove banche tradizionali europee hanno pagato gli amministratori delegati circa 65 volte in più rispetto alla media di tutti i loro impiegati» si legge nel rapporto. E ancora: «A fronte di queste paghe stellari, i risultati di bilancio, negli ultimi dieci anni, non sono stati altrettanto esaltanti. L’utile delle banche tradizionali ha avuto un andamento molto altalenante, che solo recentemente è tornato ad avvicinarsi ai livelli precedenti alla crisi del 2007-2008».

Le banche etiche e sostenibili fissano nella maggior parte dei casi un tetto alle retribuzioni dei manager. La paga massima non supera di dieci volte quella media o minima.

Non solo banche etiche: azionariato attivo

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Nella seconda parte del Rapporto il focus si sposta sull’azionariato attivo. Dopo un excursus storico, che individua le origini del fenomeno, si analizzano le caratteristiche e le sfumature dell’azionariato attivo europeo fino al 2019, quando Bruxelles ha finalmente raggiunto un accordo sul testo del regolamento europeo in materia.

Il report porta alcuni esempi di successo tra cui SfC – Shareholders for Change un network europeo di investitori sostenibili (di cui Etica Sgr è membro fondatore) e l’attività di azionariato attivo portato avanti da Etica Sgr.


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