Il campo da gioco ESG e l’approccio olistico di Etica | Intervista a Davide Mascheroni

Come stanno cambiando le regole del gioco in campo ESG? Cosa significa approccio tridimensionale nel caso di Etica Sgr?

Davide Mascheroni, Responsabile Partner Commerciali di Etica Sgr, è intervenuto su Le Fonti Tv in occasione dell’Asset Management Tv Week 2021 Winter edition.

A.G. (Aleksandra Georgieva, reporter di Le Fonti Tv): Etica Sgr è da sempre impegnata nel promuovere gli investimenti sostenibili e promotrice della finanza responsabile. Tra i temi principali della sostenibilità, sicuramente la mente di tutti va in primis ai rischi collegati al cambiamento climatico. Recentemente anche la Fed ha parlato di questo, sostenendo che il climate change può accentuare gli effetti delle contrazioni economiche. Mascheroni, data appunto la vostra esperienza su queste tematiche, ci potete spiegare le motivazioni di questa asserzione e dove questi effetti si riflettono maggiormente?

Davide Mascheroni: Conosciamo il paper della Federal Reserve “Growth at Risk From Climate Change”. L’abbiamo letto con particolare attenzione, soprattutto il nostro team interno di analisti ESG. La maggior parte degli studi macroeconomici sull’impatto del cambiamento climatico condotti in passato si sono concentrati sul tasso medio di crescita economica. È sempre emerso un andamento negativo, ma non in modo drammatico. L’analisi della Fed propone un nuovo approccio: valutare la distribuzione dei rischi. Cioè la probabilità che il cambiamento climatico possa provocare gravi contrazioni dell’attività economica in aree localizzate del Pianeta e le conseguenze sulla stabilità economica e politica a livello globale.

Anche Etica Sgr è fermamente intenzionata a fare la sua parte nell’ambito dell’emergenza climatica. La finanza etica, del resto, nasce proprio per mettere ambiente e persone al centro delle scelte finanziarie.

Tra i nostri fondi etici proponiamo ad esempio Etica Impatto Clima, un fondo bilanciato globale e tematico che investe in Stati e imprese attivi nella transizione verso un’economia a basso impatto di carbonio. Grazie al nostro team di analisti ESG cerchiamo inoltre di verificare che la gestione del processo di transizione degli emittenti in portafoglio sia “giusto” (just transition), oltre che per gli azionisti anche per gli altri portatori di interesse (es. dipendenti e fornitori) e per la comunità.

Purtroppo in finanza, così come in natura, non ci sono pasti gratis e la transizione ambientale comporterà inevitabilmente dei costi anche a livello sociale. Come investitori responsabili ci poniamo quindi l’obiettivo di favorire uno sviluppo sostenibile e inclusivo capace di ridurre le ingiustizie sociali al fine di raggiungere obiettivi di portata globale: la transizione a un’economia green è necessaria, ma deve anche essere “giusta” limitando i traumi sociali.

A.G: Proprio in merito ai comportamenti responsabili in favore dell’ambiente, bisogna pensare che se da una parte la normativa SFDR ha introdotto delle regole per le società di investimento, dall’altra sono ancora poco delineati e manca una vera e propria normativa che regoli le azioni che le aziende devono intraprendere. Cosa può fare una società di investimento per promuovere atteggiamenti virtuosi da parte delle aziende, quali sono i risultati che Etica Sgr è riuscita a conseguire in questo senso e quale le evidenze sulle performance delle aziende stesse?

Davide Mascheroni: Nel mese di marzo 2021 l’Unione Europea ha introdotto il Regolamento SFDR, una nuova normativa nata per favorire lo sviluppo organico del settore degli investimenti sostenibili e che va nella direzione che Etica Sgr ha sempre auspicato. L’adesione a standard comuni, infatti, agevola il confronto tra le diverse soluzioni d’investimento, aumentando la consapevolezza di consulenti finanziari e clienti. È sicuramente un buon punto di partenza, non certo un punto di arrivo: a nostro avviso ci sono margini di miglioramento in termini di coerenza, partecipazione e trasparenza, soprattutto con riferimento agli standard di rendicontazione non finanziaria da parte delle imprese.

Non è una coincidenza che la normativa abbia chiamato in causa la finanza in qualità di volano per l’economia reale e sostenibile. Grazie alla sua capacità di indirizzare denari verso le aziende più attente a tematiche ambientali e sociali, infatti, la finanza può legare il fabbisogno di finanziamento delle aziende alla richiesta di convertire il business verso politiche e strategie sostenibili. Con riferimento a Etica Sgr, la nostra politica d’investimento sostenibile e responsabile si basa su una doppia scelta: una a monte e l’altra a valle.

A monte il processo di selezione proprietario, grazie al quale siamo in grado di verificare gli emittenti più virtuosi da un punto di vista ambientale, sociale e di buon governo, attraverso un processo che integra diverse strategie d’investimento SRI: esclusioni, analisi ESG e best in class. Solo le aziende più virtuose in grado di superare i filtri della nostra metodologia entrano nel nostro universo investibile.

A valle il processo di engagement con gli emittenti in portafoglio, con riferimento sia all’esercizio dei diritti di voto in assemblea ma anche e soprattutto con il dialogo, attraverso il quale Etica Sgr compie un’azione continuativa per guidare le società in cui investono i nostri fondi verso politiche e strategie sempre più responsabili, coerenti con gli obiettivi di sviluppo sostenibili delle Nazioni Unite: se vogliamo è una sorta di consulenza gratuita che offriamo alle società.

I risultati dell’engagement di Etica Sgr sono descritti nell’Engagement Report, un documento annuale disponibile sul sito. Per esempio nell’ultimo anno abbiamo dialogato con le aziende del settore farmaceutico in relazione alla condivisione di dati e brevetti per favorire l’accesso ai vaccini anche nei Paesi in via di sviluppo.

Negli ultimi anni i temi maggiormente trattati da Etica Sgr nelle attività di dialogo con le imprese hanno riguardato: il cambiamento climatico, la trasparenza fiscale, le politiche sulla remunerazione, il prezzo dei farmaci, lo spreco alimentare e la sicurezza informatica.

A.G: Oltre alle tematiche ambientali nei principi del SFDR sugli investimenti responsabili ci sono anche temi che riguardano gli aspetti sociali e di governance. Etica Sgr è coinvolta attivamente anche su questi fronti con tante iniziative: avete sottoscritto recentemente una lettera al congresso americano riguardante le regole per il congedo per malattia dei lavoratori, siete attenti alle condizioni salariali dei vari settori, primo tra tutti il settore tessile che sappiamo bene come sia tra i settori più colpiti da dinamiche di salario e conseguente spostamento della produzioni in Paesi con minori restrizioni su questo tema, siete promotori delle politiche di inclusione e diversità all’interno delle aziende. Davvero tante cose e non facili da seguire. Mascheroni, prima di tutto le chiedo quanto e in che modo le tematiche sociali influiscono sul vostro processo di selezione, e in secondo luogo se questo approccio influisca positivamente anche sulle performance delle aziende e soprattutto per gli investitori.

Davide Mascheroni: Ricordiamo che il nostro approccio non è solo “green”, è anche “green”. Gli emittenti (imprese e Stati) nei quali investono i nostri fondi devono presentare le migliori caratteristiche in termini ambientali, sociali e di governance, grazie a un approccio olistico che integra tutte e tre queste variabili. A livello sociale, inoltre, temi quali libertà di espressione e rispetto dei diritti umani costituiscono da sempre la bussola che orienta il nostro processo di selezione etico. Anche Etica Impatto Clima, di cui abbiamo parlato all’inizio, conserva del resto un’importante presenza dei temi sociali e di governance.

L’ambiente resta un tema fondamentale ma, nello stesso tempo, crediamo che non si possano trascurare le questioni sociali: a maggior ragione in seguito all’emergenza pandemica, con tutte le sue implicazioni in relazione al diritto al lavoro, all’equità e alla giustizia.

Il Covid-19 ha messo in luce numerosi elementi problematici, di cui eravamo già a conoscenza ma che oggi sicuramente emergono in tutta la loro importanza:

  • evasione fiscale, che mai come in questi due anni ci è apparsa in tutta la sua drammaticità, soprattutto in relazione alle necessità del settore sanitario;
  • disuguaglianza sociale che porta a una sempre maggior povertà;
  • infrastrutture digitali carenti, che limitano l’accesso a servizi e formazione, utili per i lavoratori e gli studenti.

Il tema del sociale tocca il welfare, l’istruzione, la sanità, il sostegno alle fasce deboli della popolazione, ecc…

Da un punto di vista più generale possiamo dire che investimenti con indirizzo sociale aiutano a costruire un’economia sana e inclusiva, coerente con la mission di Etica Sgr. La Commissione per la Crescita e lo Sviluppo, guidata dall’economista Premio Nobel Michael Spence, ha scoperto che i Paesi con le migliori performance di crescita sono quelli che hanno investito percentuali più elevate del loro PIL nei servizi pubblici rispetto alle economie meno performanti.

Dal punto di vista delle aziende possiamo citare una recente analisi di Morgan Stanley. Lo studio ha dimostrato che le aziende che hanno rating ESG elevato, sono anche quelle che hanno accesso al mercato dei capitali a costi più bassi. Significa che queste aziende potranno investire finanziandosi sui mercati finanziari a condizioni migliori. Questo aumenta la loro redditività nel lungo termine. Ma c’è di più: le aziende più attente a tematiche sociali sono quelle più in grado di attrarre i maggiori talenti, più attive nell’innovazione e nella creatività. Lo conferma anche un’analisi di Refinitiv che dimostra come le aziende leader in tematiche legate al sociale hanno anche performance di lungo termine migliori e una volatilità più ridotta rispetto a aziende meno coinvolte su questi temi.

Oggi tutto ciò è confermato da studi e paper, siamo felici di poter dire che questa è stata la convinzione di Etica Sgr fin dalla sua nascita.

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