La diversificazione è il principio alla base della costruzione di un portafoglio finanziario. Si tratta di una strategia d’investimento che consiste nel distribuire il capitale/investire i propri risparmi suddividendoli tra diverse tipologie di asset finanziari per ridurre il rischio complessivo di portafoglio. In altre parole, anziché concentrare l’investimento su un unico titolo o settore, il capitale viene suddiviso/ripartito in modo da evitare che una perdita sul singolo titolo (o settore) comprometta l’intero portafoglio.
Secondo lo studio del 1952 Portfolio Selection del premio Nobel Harry Markowitz, creatore della moderna teoria del portafoglio, la diversificazione consente di creare un portafoglio con un migliore rapporto rischio/rendimento complessivo rispetto a quello associato ad un singolo titolo. Questo concetto è alla base della gestione del rischio finanziario. Investire senza diversificazione è come “mettere tutte le uova in un solo paniere”, un approccio che può portare a importanti perdite soprattutto in momenti di elevata volatilità del mercato.
Dopo Markowitz, le teorie moderne sulla diversificazione hanno cercato di affinare il concetto di rischio e di esplorare nuove fonti di rendimento. Dal Capital Asset Pricing Model (CAPM) di William Sharpe fino a modelli più sofisticati come il Risk Parity, che si concentra sulla diversificazione del rischio piuttosto che del capitale, e lo Smart Beta, che combina elementi dell’investimento passivo e attivo, l’obiettivo comune è sempre trovare modi più efficaci per bilanciare il rischio e ottimizzare i rendimenti. Queste teorie forniscono approcci diversi per gli investitori, consentendo una maggiore personalizzazione delle strategie di diversificazione.
Diversificazione e investimenti
In ambito finanziario, la diversificazione è il processo di costruzione di un portafoglio che contenga asset con caratteristiche differenti, con l’obiettivo di ridurre l’impatto del rischio specifico e sistemico.
Tipi di diversificazione
- Per Asset class. Include azioni, obbligazioni, beni immobili, materie prime (i.e. oro) e liquidità. Ogni classe di asset si comporta in modo diverso in vari contesti economici.
- Per area geografica. Investire in mercati globali permette di ridurre l’esposizione a rischi specifici di un singolo Paese.
- Per settore. Investire in settori diversi (tecnologia, sanità, energia etc.) garantisce che il rischio non sia concentrato in un singolo comparto.
- Per orizzonte temporale. Gli investitori possono ridurre il rischio temporale legato all’acquisto di asset in momenti di mercato sfavorevoli.
Perché la diversificazione è importante
La diversificazione riduce il rischio specifico associato a un singolo asset, e diminuisce anche l’esposizione a quello sistemico. Vediamo quali sono i punti chiave.
- Contenimento del rischio di perdite. La diversificazione permette di mitigare le perdite derivanti da crolli settoriali o specifici titoli. Durante il crollo delle dot-com nel 2000, per esempio, gli investitori che avevano portafogli diversificati in obbligazioni o materie prime hanno registrato perdite più contenute rispetto a coloro che avevano concentrato i loro investimenti nel settore tecnologico.
- Maggiore equilibrio tra rischio e rendimento. Gli studi di Markovitz e Sharpe dimostrano che i portafogli diversificati tendono a offrire un equilibrio migliore tra rischio e rendimento.
Come diversificare il proprio portafoglio
Diversificare il portafoglio richiede, innanzitutto, una valutazione del proprio profilo di rischio. A fronte di una propensione al rischio bassa si può optare per asset meno volatili, come ad esempio le obbligazioni emesse da paesi con un rating alto, mentre a fronte di una maggiore propensione al rischio si può considerare una maggiore esposizione su asset azionari.
Diversificare, inoltre, non è una strategia “imposta e dimentica”. È essenziale monitorare regolarmente il proprio portafoglio e ribilanciarlo, per mantenere una diversificazione appropriata in base all’evoluzione dei mercati e alle proprie esigenze.
Diversificare secondo principi etici
Nel diversificare il proprio portafoglio, si possono seguire criteri di sostenibilità, impatto sociale e responsabilità ambientale. L’obiettivo è mantenere un buon equilibrio investendo in settori che rispettano i principi etici. I vantaggi del portafoglio etico e diversificato sono:
- Riduzione del rischio e maggiore resilienza finanziaria: imprese con alto profilo ESG mostrano stabilità e volatilità attenuata nel lungo periodo.
- Selezione di realtà sostenibili e responsabili: escludendo settori controversi (armi, tabacco, gioco d’azzardo, pesticidi, energia nucleare) e selezionando aziende “best-in-class” per performance ESG.
- Impatto positivo misurabile: selezionando emittenti che contribuiscono a obiettivi ambientali e sociali misurabili (es. riduzione emissioni, diritti umani, governance trasparente). Nel Report d’Impatto, ad esempio, Etica Sgr misura i risultati di impatto da un punto di vista della sostenibilità degli investimenti dei fondi di Etica Sgr per mostrare, in modo tangibile e trasparente, dove e come gli investimenti stanno generando un cambiamento positivo.
- Coerenza con i valori personali, consentendo di investire in modo etico per l’ambiente, i diritti umani e una governance responsabile.
- Gestione attiva e monitoraggio continuo, grazie a un approccio olistico, una metodologia proprietaria (EticApproach®), e la valorizzazione degli investimenti anche attraverso stewardship con le aziende.
Gli errori più comuni nella diversificazione
Uno degli errori più frequenti nella costruzione di un portafoglio è confondere la quantità con la qualità della diversificazione. Aggiungere numerosi strumenti finanziari non garantisce automaticamente una riduzione del rischio, soprattutto se questi strumenti sono tra loro altamente correlati, ovvero tendono a muoversi nello stesso modo. Spesso si cade in una falsa diversificazione: si distribuiscono i propri risparmi su vari prodotti e intermediari che, pur diversi nel nome, replicano strategie simili. Un altro errore è la concentrazione eccessiva del capitale in una singola società, settore o area geografica, esponendo l’intero portafoglio agli stessi rischi. Una diversificazione efficace richiede invece un’attenta combinazione di asset class differenti (azioni, obbligazioni, liquidità, immobili), distribuiti su più Paesi, settori industriali e stili d’investimento. Inoltre, trascurare l’analisi della correlazione tra le attività può compromettere l’efficacia stessa della diversificazione: se gli strumenti selezionati si muovono tutti nella stessa direzione, il rischio non si riduce. L’approccio corretto consiste nel bilanciare strumenti con livelli di correlazione differenti, per creare un portafoglio solido e resiliente, capace di reagire meglio sia nei momenti di crescita sia in quelli di turbolenza dei mercati.
La diversificazione è uno strumento importante per aiutare a mitigare il rischio di perdite in un portafoglio, attraverso l’investimento in diverse tipologie di asset class, settori, aree geografiche. Costruire un portafoglio diversificato significa, quindi, proteggersi maggiormente dagli impatti finanziari delle oscillazioni di mercato, da eventi imprevisti di diversa natura (politici, climatici, sociali, ecc), dai cambiamenti delle condizioni settoriali, migliorando così la resilienza e la stabilità finanziaria del proprio portafoglio.