Tassa su Transazioni Finanziarie (TTF) per l’economia reale

Tassa su Transazioni Finanziarie (TTF). Il 10 luglio verrà consegnata ai capi di Stato e di Governo di Austria, Belgio, Francia, Germania, Grecia, Italia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia e Spagna una lettera che propone l’introduzione di un piccolo prelievo (tra lo 0,1% e lo 0,01%). L’obiettivo è prendere dalle transazioni finanziarie un tesoretto per liberare risorse per l’economia reale.

Tassa su Transazioni Finanziarie: chi, che cosa, perché, quando

Chi la propone

La Tassa europea sulle Transazioni finanziarie (TTF) è un’idea proveniente dalla società civile e sottoscritta da economisti e accademici.

Tra gli esperti della finanza europea che hanno firmato la lettera, figurano esponenti di primo piano del settore: Lord Adair Turner, ex chairman della Financial Services Authority (la Consob britannica, ndr), Avinash Persaud, presidente di Intelligence Capital Limited ed ex capo della divisione Currency and Commodity Research di JP Morgan. Tra gli italiani Ugo Biggeri, presidente di Banca Popolare Etica, Luca Mattiazzi, direttore generale di Etica Sgr e Andrea Baranes, presidente di Fondazione Finanza Etica.

Di cosa si tratta

Negli ultimi decenni l’attività dei mercati finanziari è cresciuta in maniera esponenziale. Il valore delle transazioni è settanta volte superiore dell’economia reale.

La lettera sollecita un piccolo prelievo sulle transazioni finanziarie compreso tra lo 0,1% e lo 0,01% per la compravendita di azioni e derivati.

Gli obiettivi

Il primo obiettivo è quello di impiegare una quota di questa enorme ricchezza in attività legate all’economia reale.

Il secondo obiettivo è quello di ridurre gli incentivi alla speculazione a breve termine, senza avere alcun impatto sugli investimenti a lungo termine.

Se sono un normale cittadino che acquista azioni per investimento a lungo termine o se cambio euro in dollari per andare in vacanza negli Stati Uniti pago una tassa talmente irrisoria da non accorgermene nemmeno. Chi compra e vende molte volte titoli nell’arco di pochi secondi, con il fine di guadagnare sulle oscillazioni, paga di più”.

Andrea Baranes, presidente di Fondazione Finanza Etica

Quando

La lettera contenente la proposta della Tassa su Transazioni finanziarie (TTF) verrà consegnata ai dieci capi di Stato e di Governo dei Paesi. L’occasione è il vertice dell’Eurogruppo in programma il 10 luglio 2017.

Un iter difficile e un capitale enorme

ttfLa strada per la TTF non è stata in discesa. Alcuni paesi si sono tirati indietro, alcuni sembrano volerlo fare. Grande nemica della proposta era la Gran Bretagna, il cui peso è oggi ridimensionato in seguito a Brexit.

Considerando i dieci Paesi ancora coinvolti nel negoziato, la TTF potrebbe generare 22 miliardi di euro all’anno secondo le stime della Commissione europea. In Italia le entrate erariali oscillerebbero fra i 3 e i 6 miliardi di euro l’anno, in base alle stime della Commissione e dell’Istituto tedesco di ricerca economica (DIW).

I governi di Italia, Germania, Francia e Spagna si sono dichiarati favorevoli all’introduzione della tassa sulle transazioni finanziarie. Il messaggio è stato colto, vediamo se dalla parole si passerà anche ai fatti.

Vuoi saperne di più? Clicca per vedere il Contatore in tempo reale della TTF europea (risorse perdute dai Paesi del negoziato dal 6 dicembre 2016).

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