Obiettivi di Sviluppo Sostenibile: come è messa l’Italia?

Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs): sono i 17 obiettivi definiti dall’ONU e sottoscritti nel settembre 2015 dai governi di 193 Paesi del mondo.

I 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile rappresentano un vero e proprio programma d’azione che riguarda le persone, il Pianeta e la prosperità globale. L’orizzonte temporale che l’ONU ha posto è il 2030.

A che punto è l’Italia rispetto agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

A che punto è il nostro Paese? Sta contribuendo a raggiungere tali obiettivi? A rispondere a questa domanda ci ha pensato il primo “Rapporto SDGs 2018, Informazioni statistiche per l’Agenda 2030 in Italia”, realizzato dall’Istat e presentato il 6 luglio alla XIII Conferenza nazionale di Statistica.SGGs

Ricchezza, alimentazione, salute, istruzione, parità di genere, accesso all’acqua, energia pulita, lavoro, innovazione, diseguaglianze, inquinamento, consumi responsabili, clima, mare, consumo di suolo, pace, diffusione del web. Sono questi gli indicatori considerati per misurare lo sviluppo economico, sociale e ambientale. L’obiettivo è fornire al governo informazioni per prendere decisioni politiche.

«Si tratta di un’occasione importante – ha dichiarato il presidente dell’Istat Giorgio Alleva – per monitorare la strategia internazionale per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. E fare il punto su come (e se) l’Italia negli ultimi 10 anni abbia contribuito a perseguirli».

I risultati del Rapporto: cosa migliora

Ambiente

Per quanto riguarda l’Italia arrivano buone notizie in tema ambiente. Nel periodo 1995-2015 le emissioni di gas serra nel nostro Paese sono diminuite di quasi il 20%. La riduzione si è verificata in coincidenza con i minori consumi conseguenti alla crisi economica. Con un valore di 7,3 tonnellate pro capite, l’Italia si posiziona al di sotto della media europea per le emissioni di gas serra (8,8 tonnellate).

Istruzione

Dal rapporto emerge un leggero miglioramento per quanto riguarda l’istruzione. «Gli ultimi dieci anni hanno portato un diffuso avanzamento sul fronte dell’istruzione inclusiva – si legge nel rapporto – Il tasso di abbandono precoce è sceso, nel 2016, al 13,8%, rimanendo sostanzialmente stabile nel 2017 (14%)».

Gender gap

Piccoli miglioramenti anche nel divario di genere. Scrive il rapporto: «Il divario di genere è ampio, pur se in diminuzione nel lavoro domestico e di cura non retribuiti. Riguardo alle donne nei luoghi decisionali emergono segnali positivi, ma la presenza resta bassa».

Industria, innovazione e infrastrutture

Sviluppi positivi anche per industria, innovazione e infrastrutture: «L’intensità di ricerca è in lenta progressione. L’incidenza di imprese che introducono innovazioni tecnologiche è diminuita nel triennio 2012-14 ma, secondo stime, risulta in forte aumento nel periodo più recente (2014-16)».

I risultati del Rapporto: cosa va male

Il nostro Paese resta indietro sugli obiettivi di povertà e lavoro. «In Italia la popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale è pari al 30%, con una tendenza all’aumento», dichiarano dall’Istat. Altro elemento da tenere sotto osservazione è rappresentato dalle disparità regionali, ancora troppo ampie.

Sul fronte lavoro non si è fatto abbastanza: «L’occupazione è in crescita negli ultimi quattro anni, ma il tasso di disoccupazione permane ancora su livelli notevolmente  elevati e il tasso di mancata partecipazione al lavoro è quasi doppio rispetto ai livelli Ue».

speculazione edilizia

«In costante diminuzione la quota di rifiuti urbani conferiti in discarica, nel 2016 era pari al 24,7%. Tra il 2010 e il 2016 la percentuale di riciclaggio dei rifiuti è aumentata di 10 punti percentuali (da 36,7 a 47,7%). L’Italia si colloca però ancora al di sotto del target europeo al 2020 – si legge nel rapporto.

Il dato sull’abusivismo edilizio è in crescita negli ultimi dieci anni con una lieve battuta di arresto negli ultimi due anni (19,4% nel 2017), ma con forti differenze territoriali».

Gli investimenti responsabili per lo sviluppo sostenibile

La finanza ha oggi un ruolo decisivo per promuovere lo sviluppo sostenibile, obiettivo cruciale per gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

Proprio per questo Etica Sgr ha realizzato il Report di impatto con l’obiettivo di calcolare l’impatto ambientale, sociale e di governance degli investimenti azionari, prendendo come riferimento gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

engagement 2017

Più recentemente ha analizzato in base agli SDGs anche per l’engagement: attività che prevede il dialogo con il top management e il voto in assemblea delle aziende nelle quali investono i nostri fondi. L’obiettivo è sollecitare le imprese a intraprendere condotte sempre più responsabili e sostenibili. Così, ad ogni ambito strategico di engagement, è stato associato l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile corrispondente, toccando tematiche come la salute, l’istruzione, la parità di genere, la lotta alla povertà e la salvaguardia ambientale.

Scopri tutte le tematiche che abbiamo affrontato e i risultati raggiunti. Leggi l’Engagement Report

 

 


 

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