Tassi d’interesse e obbligazioni: perché sono collegati

Il tasso di interesse indica quanto costa prendere denaro in prestito e, allo stesso tempo, quanto può rendere il denaro depositato in banca. Ai tassi sono collegati gli interessi bancari, le carte di credito, i prestiti per l’acquisto di beni e i mutui per comprare una casa. In pochi sanno che i tassi sono determinanti anche per le obbligazioni.

Come si determinano i tassi di interesse

Partiamo dall’inizio, da come si determinano i tassi di interesse. In un’economia di mercato di un Paese o di un’area geopolitica, per esempio l’Unione europea, c’è un tasso di interesse di riferimento che viene definito dalla banca centrale del Paese e, nel caso dell’Unione europea, dalla Banca centrale europea (BCE). In ogni caso, la determinazione del tasso dipende da:

  • l’offerta e la domanda di credito sul mercato;
  • l’inflazione;
  • le politiche monetarie delle banche centrali.

In particolare, la politica monetaria è l’insieme delle decisioni prese dalla banca centrale per influenzare il costo e la disponibilità del denaro. Se guardiamo all’area dell’euro, la decisione di politica monetaria più significativa della Banca centrale europea (BCE) è quella relativa ai tassi di interesse. L’obiettivo della BCE è preservare la stabilità dei prezzi, mantenendo l’inflazione intorno al 2% nel medio termine. In questo modo la BCE sostiene le politiche economiche generali dell’Unione europea che ha come fine la piena occupazione e la crescita economica.

Tassi d’interesse e obbligazioni: perché sono collegati

Qual è il rapporto tra tassi e obbligazioni

Il prezzo delle obbligazioni è strettamente collegato all’andamento dei tassi di interesse. In particolare i prezzi delle obbligazioni hanno un rapporto inversamente proporzionale rispetto ai tassi d’interesse: quando i tassi salgono, i prezzi delle obbligazioni scendono e viceversa.

La ragione è semplice: il prezzo di un’obbligazione indica il valore del reddito che genera e che deriva dal pagamento delle cedole, i cosiddetti interessi delle obbligazioni.

  • Se i tassi scendono, le obbligazioni emesse prima della discesa offrono tassi d’interesse più alti e aumentano di valore. In questi casi, chi le vende sul mercato secondario può richiedere il pagamento di un premio per venderle.
  • Se i tassi aumentano, le obbligazioni emesse prima del rialzo perdono valore e le cedole che offrono sono più basse rispetto alle obbligazioni disponibili sul mercato. In questo caso, chi le vende deve farlo “a sconto”, ovvero a un valore inferiore rispetto a quello dell’acquisto.

Prendiamo, per esempio, il Buono Poliennale del Tesoro (BTP) con scadenza a 10 anni. Quando la Banca Centrale Europea (BCE) il 14 settembre 2023 ha alzato di 25 punti base i tassi in Europa il rendimento del BTP decennale è sceso di 9 punti base al 4,34% a fronte di un costo del denaro che è arrivato al 4,5%, ovvero sui massimi della storia dell’Unione Europea

Non solo tassi: altri fattori che incidono sulle obbligazioni

I tassi sono solo una delle variabili che incidono sul rendimento delle obbligazioni. Ci sono altri due elementi chiave. In particolare:

  • Rating. A tutte le obbligazioni è assegnato un rating, ovvero un giudizio espresso da agenzie specializzate come Moody’s, Standard & Poor’s e Fitch. Il rating indica quanto è sicura un’obbligazione e in particolare la sua capacità di rimborsare il denaro investito a scadenza.
  • Durata di un’obbligazione. Tutte le obbligazioni hanno una data di scadenza che può influire sul prezzo. L’intero valore nominale dell’obbligazione viene rimborsato a scadenza e quando la data si avvicina, il prezzo dell’obbligazione si muove verso la pari perdendo o acquistando valore a seconda delle condizioni di mercato.

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