È opinione comune che gli italiani siano un popolo di grandi risparmiatori.
I dati di Banca d’Italia e Istat lo confermano: la ricchezza media degli italiani è cresciuta negli ultimi 10 anni dai 144 mila euro pro-capite a 176 mila euro (dati aggiornati al 2022). Secondo l’ultima rilevazione dell’Associazione bancaria italiana (ABI) il denaro non investito in Italia ammonta a 1.500 miliardi di euro (dati 2023).
I risparmi, sotto forma di liquidità, possono perdere di valore (potere di acquisto) in quanto sono soggetti agli aumenti dei prezzi dei beni e servizi (inflazione). Decidere come e dove investire non è una scelta semplice. Occorre conoscere il funzionamento dei mercati finanziari, aver chiari i propri obiettivi di investimento e considerare la componente emotiva, che in finanza gioca un ruolo importante nei processi decisionali.
Quando si decide di effettuare un investimento, il primo passo è scegliere tra due modalità di risparmio possibili: risparmio gestito e risparmio amministrato. Quali sono le differenze? E qual è la scelta migliore?

Risparmio gestito: cos’è e come funziona
Chi sceglie questa strada, delega la gestione dei propri risparmi a un intermediario che decide come costruire la composizione del portafoglio di investimento. Tra gli intermediari vi sono: banche, società di gestione del risparmio, SIM, consulenti finanziari, assicurazioni. Agli intermediari è affidato il compito di investire il denaro/i risparmi raccolti impiegandolo/i nei diversi prodotti finanziari del risparmio gestito. Ecco alcuni dei più comuni “strumenti finanziari” in cui investire:
- Fondo comune di investimento. È lo strumento principe del risparmio gestito. I principali intermediari sono le società di gestione del risparmio (SGR). Il fondo funziona come una sorta di cassa comune dove il capitale dei risparmiatori diventa il patrimonio che il gestore investe in diverse attività finanziarie. L’obiettivo dei fondi comuni è accrescere il valore del capitale investito nel lungo termine.
 - Società di Investimento a Capitale Variabile (SICAV). Il funzionamento è simile a quello dei fondi comuni di investimento, ma con due differenze: la SICAV è una società per azioni e ha un capitale variabile. Il sottoscrittore di questi strumenti finanziari diventa azionista. Anche nel caso delle SICAV, il patrimonio è affidato alla gestione attiva di una Società di gestione che investe il portafoglio sui mercati finanziari. Anche per le Sicav, l’obiettivo è massimizzare il capitale investito.
 - Gestione patrimoniale. l’intermediario a cui si affidano i risparmi , in questo caso, adotta un approccio individuale e personalizzato nei confronti dell’investitore, impostando la gestione del patrimonio in base alle sue esigenze, obiettivi di investimento e al profilo di rischio di chi investe. Nella gestione patrimoniale possono entrare a far parte del portafoglio più strumenti finanziari del risparmio gestito: dai fondi alle SICAV fino alle polizze e agli ETF. L’obiettivo di una gestione patrimoniale è valutare gli obiettivi di vita di chi investe e soddisfare le diverse esigenze con orizzonti temporali differenti.
 - Exchange Traded Fund (ETF). Gli ETF sono fondi che cercano di replicare l’andamento di un indice di mercato a cui sono collegati. Investire in un ETF equivale ad investire nelle aziende contenute nell’ indice di riferimento. Generalmente si caratterizzano per essere focalizzati su un mercati di riferimento (i.e. mercati emergenti) o settori specifici (i.e. materie prime), in un’ottica che può essere anche di breve termine.
 - Hedge fund. Gli Hedge fund sono anche noti con il nome di fondi comuni di investimento speculativi. La gestione è affidata a società specializzate che adottano diverse tecniche di costruzione del portafoglio di investimento. La massima libertà di gestione e un approccio speculativo sono le caratteristiche di questi fondi. A seconda della strategia di investimento, gli hedge fund hanno obiettivi diversi; il leit motive è costituito dal cosiddetto ”hedging”, ovvero dalla protezione che ogni strategia adotta per contenere il rischio e la volatilità del portafoglio.
 - Fondi immobiliari. Rappresentano un modo per investire nel settore immobiliare senza acquistare direttamente immobili. Questi fondi fanno capo a società di gestione che investono almeno due terzi del patrimonio in beni immobili, diritti reali immobiliari e partecipazioni in società immobiliari. L’obiettivo è di lungo termine, spesso di almeno 10 anni.
 - Fondi pensione. Sono fondi che hanno l’obiettivo di costruire una pensione integrativa nel lungo termine.
 
Risparmio amministrato: cos’è e come funziona
Chi sceglie il risparmio amministrato può decidere di mantenere il controllo decisionale sui propri investimenti, pur delegando a un intermediario tutti gli adempimenti fiscali previsti. Il compito dell’intermediario è quello di portare a termine le operazioni di investimento e di svolgere il ruolo di sostituto di imposta. I prodotti tipici del risparmio amministrato sono:
- Azioni
 - Obbligazioni
 - Conti correnti
 
La principale differenza rispetto al risparmio gestito è che potrebbe non esserci alcun tipo di consulenza o delega alla gestione dei propri risparmi. Le operazioni di acquisto e vendita possono essere svolte in autonomia dal risparmiatore e l’intermediario è solo il canale attraverso il quale avvengono.
Risparmio gestito o amministrato: quale scegliere?
Non c’è una risposta a questa domanda. Prima di scegliere quale tipologia di risparmio è più adatta alle proprie esigenze bisogna quindi comprendere bene a quale categoria di investitore si appartiene. La decisione giusta dipende dalla cultura finanziaria, dalle esigenze e obiettivi di chi investe. Se si ha una scarsa conoscenza ed esperienza dei mercati finanziari e un obiettivo di lungo termine, il risparmio gestito potrebbe essere la strada più adatta, alla luce della consulenza personalizzata in base ai rischi e agli obiettivi dell’investitore. Ovviamente, in generale, prima di scegliere qualsiasi strumento finanziario, è sempre consigliabile valutare attentamente la propria situazione finanziaria e consultare un consulente finanziario per individuare la strategia più in linea con le proprie necessità e capacità economiche.
Si prega di leggere le Note legali.
									
									
            
    

