Fondi comuni ed ETF: quali sono le differenze?

È meglio scegliere uno strumento finanziario che si affidi a un indice di mercato consolidato o a un gestore professionale? Esistono varie tipologie di fondi comuni di investimento. Una classificazione per distinguerli riguarda il tipo di gestione. Ecco quindi alcuni aspetti da considerare prima di scegliere tra un fondo comune a gestione attiva e un fondo a gestione passiva.

Fondi comuni Vs ETF: cosa sono e in cosa sono diversi 

L’acronimo e il nome possono non dire molto, eppure gli ETF (Exchange-Traded Funds) sono strumenti finanziari diffusi sui mercati su scala globale.

Gli ETF, chiamati anche fondi indice, sono fondi che replicano indici di mercato. Riproducono cioè la composizione di un determinato segmento di mercato o di un benchmark di riferimento. La gestione degli ETF, al contrario di quella dei fondi comuni, è passiva: una volta istituito il fondo, la società di gestione replica fedelmente l’indice di mercato. Nel caso di replica di un indice azionario (ad esempio, Standard&Poor’s o Mib) l’ETF è  composto dalle stesse aziende e nelle stesse proporzioni dell’indice a cui fa riferimento.

I fondi comuni, invece,sono caratterizzati da uno stile di gestione attivo: il capitale raccolto dai risparmiatori viene investito in attività finanziarie come un unico patrimonio. Sono gestiti da una Società di gestione del risparmio (SGR) che si occupa di analizzare e di scegliere quali aziende inserire nei fondi e quali escludere, quando comprare e quando vendere titoli, gestendo così strategicamente il portafoglio dei fondi sulla base dell’andamento del mercato.  Nei fondi comuni, il gestore cerca di “battere il benchmark”, intervenendo sul portafoglio a seconda delle aspettative, al fine di ottenere rendimenti superiori rispetto al benchmark di riferimento.

Fondi comuni ed ETF: cosa sono e in cosa sono diversi 

Fondi comuni di investimento o ETF? Ecco come scegliere 

Nati negli Stati Uniti nei primi anni ’90, gli ETF sono diventati disponibili per gli investitori italiani a partire dal settembre 2002. Il mercato dedicato a questi strumenti, gestito da Borsa Italiana, è l’ETFplus. Di seguito vediamo le variabili in gioco nella scelta tra ETF e fondi comuni.

Come funziona un ETF: vantaggi e rischi 

Gli ETF seguono logiche di diversificazione, ma con una composizione di portafoglio che replica quella di uno o più indici di riferimento. Per questo motivo hanno basse commissioni di gestione.Possono essere negoziati in Borsa in tempo reale come le azioni e possono essere scambiati in ogni momento e al prezzo di mercato.

Come punti di debolezza, possiamo indicare la minore flessibilità rispetto ai fondi d’investimento e la generazione di rendimenti allineati al benchmark di riferimento, senza l’obiettivo di battere il mercato di riferimento.

Come funziona un fondo comune: vantaggi e rischi 

I fondi comuni consentono di creare portafogli diversificati e su misura rispetto alle asset class (azionari, obbligazionari o misti), all’area geografica e ai molteplici settori di investimento. La diversificazione tipica del fondo comune di investimento consente di ottenere diversi vantaggi, quali la riduzione del rischio e una gestione efficiente.

Rispetto agli ETF, las gestione attiva del fondo comune mira ad ottenere  potenziali performance superiori alla media del mercato, grazie alle competenze di un gestore professionista. Questo significa che il portafoglio dei titoli sottostanti al fondo viene gestito aumentando (o diminuendo) l’esposizione verso settori o singoli titoli, sulla base di scelte sia strategiche (di lungo periodo) sia tattiche (più di breve termine).

Questo comporta che ci siano notevoli competenze e attività necessarie per attuare una gestione attiva, competenze che danno luogo a costi di gestione generalmente superiori rispetto agli ETF. In alcuni casi possono essere previste soglie minime di ingresso per poter investire in un fondo comune di investimento e, per il rimborso, è necessario attendere qualche giorno per i fondi “aperti”, o  rispettare una scadenza predeterminata nel caso dei fondi “chiusi”.

Che cosa conviene di più tra ETF e fondi comuni?

In conclusione, sia i fondi comuni di investimento sia gli ETF rispondono ad una logica di diversificazione di portafoglio, ma con caratteristiche differenti e la scelta dipende dagli obiettivi e dalle tue preferenze di investimento, oltre che dall’orizzonte temporale e dalla propensione al rischio di ogni singolo investitore. Gli ETF, vincolati per loro natura a un portafoglio sottostante che replica la composizione di un indice di riferimento, non permettono la stessa flessibilità e una personalizzazione nella scelta dei titoli in portafoglio, offerte invece dai fondi comuni d’investimento. I fondi comuni, grazie alla loro gestione attiva, possono variare il loro portafoglio a seconda delle condizioni di mercato o alla fase di un ciclo economico in atto, al fine di spuntare risultati migliori di performance rispetto al mercato, tenuto conto, come abbiamo visto, della presenza dei costi di gestione più elevati. 

Il fondo comune rappresenta dunque uno strumento di investimento particolarmente adatto ai risparmiatori e alle famiglie che intendono accrescere il valore dei propri capitali in un’ottica di medio-lungo periodo, affidandone la gestione “attiva” a professionisti del settore.

 

Si prega di leggere le Note legali.

Ti potrebbe anche interessare