Rating ESG, serve chiarezza per tutelare i risparmiatori

Rating ESG, serve chiarezza e una regolamentazione rigorosa riguardo le informazioni ambientali, sociali e di governance (ESG dall’inglese environmental, social, governance, n.d.r.). La richiesta arriva da più parti nel mondo della finanza, non solo dalla finanza sostenibile. Una delle ultime voci in tal senso, tra le più autorevoli, è quella di Steven Maijoor, presidente dell’Autorità di vigilanza europea sui mercati finanziari (Esma) che, nel discorso pronunciato a metà febbraio all’European financial forum di Dublino, ha dichiarato: «Dato che i rating ESG sono strumenti utilizzati negli investimenti, le agenzie che li forniscono dovrebbero essere regolamentate e supervisionate in modo appropriato dalle autorità pubbliche».

Rating ESG solidi per un sistema economico davvero sostenibile

Secondo Maijoor, per costruire un sistema economico sostenibile, è necessario che le autorità pubbliche «intervengano per stabilire solidi rating ESG e supervisionare gli attori sul mercato». Perché, ha continuato, «la mancanza di chiarezza sulle metodologie alla base di tali meccanismi di rating ESG e la loro diversità non consente agli investitori di confrontare efficacemente gli investimenti commercializzati come sostenibili, contribuendo al rischio greenwashing (proporre commercialmente un’immagine sostenibile e responsabile in mancanza di un approccio solido al tema, n.d.r.)».

Il 6 febbraio 2020 l’Esma aveva pubblicato la propria “Strategy on Sustainable Finance”, una serie di linee guida in cui illustra il modello con cui punta a mettere la sostenibilità al centro della sua attività di controllo.

Anche nel reporting non finanziario

Nel suo intervento a Dublino Maijoor ha anche affrontato il tema degli standard di reporting non finanziario. Per il presidente serve «armonizzare i molteplici standard e modelli» al fine di raggiungere, a medio termine, un unico insieme di principi che sarà anche la base, ha proseguito, della «digitalizzazione delle informazioni ESG».

In quest’armonizzazione necessaria, l’Europa può svolgere un ruolo di primo piano a livello internazionale: le regole europee dovrebbero tener conto degli standard riconosciuti a livello internazionale, «per spianare la strada a un’armonizzazione globale e consentire all’Europa di assumere un ruolo guida in questo settore».


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