Legge sul clima: la Corte tedesca spinge il Governo a essere più coraggioso

“Caro governo, entro la fine dell’anno prossimo dovrai aggiornare la legge sul clima, approvata nel 2019. Le attuali disposizioni non sono sufficienti a frenare l’aumento delle emissioni”.

Questa, in estrema sintesi, è la richiesta avanzata dalla Corte Costituzionale tedesca all’esecutivo, preoccupata di tutelare il futuro dei giovani.

Se il mare inghiotte le fattorie sulla costa

La Germania dovrà, quindi, aggiornare la sua legge sul clima entro la fine del prossimo anno e indicare con precisione la strategia per portare le emissioni di Co2 a zero entro il 2050.

L’invito, rivolto al governo la scorsa settimana, è il risultato di un contenzioso sollevato da una giovane donna, Sophie Backsen, 22 anni, figlia di una famiglia di contadini sull’isola di Pellworm, nel Mare del Nord, preoccupata che l’innalzamento del livello del mare possa inghiottire la parte bassa dell’isola e la sua fattoria di famiglia.

La corte ha concluso che l’attuale legge sul clima, approvata nel 2019, non è sufficiente a frenare l’aumento delle emissioni oltre il 2030 e non contiene abbastanza indicazioni su come ridurre le emissioni dal 2031 in poi. Gettando un’ombra su una firma dell’ultimo mandato della cancelliera Angela Merkel.

La legge sul clima in Germania è da rifare, secondo la Corte tedesca

La legge sul clima in Germania è da rifare per tutelare il futuro dei giovani

«Le disposizioni impugnate violano le libertà dei denuncianti, alcuni dei quali sono ancora molto giovani», ha scritto il tribunale in una nota. «Le disposizioni scaricano irreversibilmente i maggiori oneri di riduzione delle emissioni su periodi successivi al 2030», quindi sul futuro dei giovani.

Il governo si è già mosso per una nuova legge sul clima: il ministro dell’Economia, Peter Altmaier, ha promesso una bozza di una proposta legislativa. La legge impegna la Germania a garantire che entro il 2030 le emissioni di anidride carbonica siano inferiori di almeno il 55% rispetto al 1990 e che entro il 2050 non venga emessa quasi nessuna anidride carbonica.

La sfida è stata sostenuta da gruppi ambientalisti tra cui Greenpeace e il movimento Fridays for Future.

 

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