Auto elettriche, l’addio al petrolio rafforza economia e ambiente

Auto elettriche, saranno così i nostri mezzi del futuro? Sicuramente ne beneficerebbe l’ambiente, ma anche l’economia. Lo sostiene l’ultimo rapporto realizzato dalla European Climate Foundation, “Fuelling Europe’s Future”, pubblicato in questi giorni. Il rapporto ha ricostruito degli scenari “What if…” (“Che cosa accadrebbe se…”), basati sul possibile raggiungimento di obiettivi di politica climatica a lungo termine.

Risultato: il passaggio dalle auto a combustibili fossili alle auto elettriche porterebbe importanti benefici macro-economici. Per esempio cesserebbe la dipendenza dall’estero per acquistare il petrolio, verrebbero creati nuovi posti di lavoro e crescerebbe il Pil europeo.

Un’Europa migliore grazie all’abbandono del petrolio

L’abbandono del petrolio potrebbe portare con sé importanti benefici per l’economia europea. Vediamo insieme i principali punti messi in luce dallo studio.

1. Un futuro (quasi) senza emissioni inquinanti

Auto elettriche

Entro il 2030 il 25% delle nuove auto immatricolate sarà a zero-emissioni, un altro 25% completamente ibrido e il rimanente 50% ibrido in parallelo puro (mild-Hybrid). È questo lo scenario ipotizzato dal rapporto per ottenere i benefici ambientali desiderati: l’Europa potrebbe così ridurre le sue emissioni del 90% circa nel 2050 rispetto ai valori odierni, riducendo nello stesso periodo anche le emissioni di ossidi di azoto (NOx) e PM 2,5 del 95%, contribuendo ad abbassare l’inquinamento atmosferico che ogni anno provoca quasi 500 mila morti premature nel continente.

2. Basta dipendenza dai produttori di petrolio

petrolio

49 miliardi di euro in meno entro il 2050, grazie al passaggio alle auto elettriche. Questo è il risparmio stimato dalla European Climate Foundation conseguente alla fine della dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento del petrolio. Un vantaggio notevole se si pensa che oggi i Paesi europei acquistano greggio all’estero per l’ 89% dei loro consumi. E la maggior parte è utilizzata nel settore della mobilità. In più verrebbe cancellato anche un altro effetto collaterale dannoso: l’estrema volatilità del prezzo del barile.

3. Più posti di lavoro

lavoro in europa

206 mila posti di lavoro in più al 2030 grazie alle auto elettriche. È questa la previsione del Rapporto, sebbene gli stessi studiosi hanno definito cautelativamente molto incerta. Il risultato è funzione delle trasformazioni strutturali dell’industria dell’auto e dalla localizzazione delle produzioni. Cruciale in particolare la produzione delle batterie, che rappresentano il cuore della tecnologia elettrica. Oggi le imprese europee investono molto nella filiera produttiva dei sistemi di accumulo e si posizionano bene per quanto riguarda la ricerca e la progettazione. Ma il dominio della fase di produzione, che oggi rappresenta il 60% del valore finale di una batteria, è tutto asiatico.

4. Pil europeo in aumento

Aumento del Pil europeo tra lo 0,2% e lo 0,5%, a queste stime contribuiscono anche gli investimenti necessari per l’ammodernamento delle infrastrutture elettriche. Sono menzionate nel Rapporto quelle necessarie a garantire la ricarica dei veicoli e quelle tecnologie “intelligenti” per gestire l’aumento della domanda di energia elettrica. Si tratterebbe di 23 miliardi di euro complessivi nel 2030, di cui 9 miliardi riguarderebbero solo la costruzione di stazioni di ricarica accessibili al pubblico.

Benvenute auto elettriche, addio al diesel

Sulla stessa strada dell’addio alle auto inquinanti c’è anche la recente sentenza tedesca  contro l’utilizzo delle auto diesel nei centri urbani. Da mesi, infatti, si susseguono gli annunci di molte grandi case automobilistiche che si stanno preparando, in misura diversa, a prendere le distanze dal gasolio: alcune con un vero e proprio stop sui propri modelli, altre riducendone la produzione. Quasi tutte, come contropartita, stanno aumentando la produzione di versioni ibride e introducendo modelli elettrici al 100%.

Nel corso del 2017, per la prima volta dal 2009,  le vendite in Europa di auto a benzina hanno sorpassato quelle diesel, con un calo di quest’ultime del 17% rispetto al 2016. I numeri però cambiano da paese a paese, con la Germania che vede il benzina battere il diesel 61,7% contro 34%, mentre l’Italia conferma la predilezione per il gasolio arrivando al 56,7%.


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