Rischio ESG, una metrica innovativa che evolve nel tempo

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Accanto ai tradizionali rischi finanziari, oggi è fondamentale analizzare, misurare e gestire il rischio derivante da cause ambientali, sociali e di governance (ESG). Non a caso, da diversi anni, la comunità economica internazionale è concorde sul fatto che i rischi più rilevanti, sia in termini di probabilità di accadimento sia di intensità di impatto, siano soprattutto legati alla sostenibilità ambientale e sociale, dimensioni che non possono più essere trascurate in fase di valutazione di un investimento.

Il Rischio ESG, metrica proprietaria di Etica Sgr, calcola il rischio derivante da fattori ambientali, sociali e di governance al fine di quantificarne l’impatto sulle performance dei titoli nel portafoglio dei fondi di investimento.

Etica Sgr ha scritto diversi articoli sul tema del Rischio ESG, che ne analizzano le caratteristiche, le potenzialità e l’applicazione di calcolo sui portafogli.

Rischio ESG per mitigare la volatilità imprevista di portafoglio e ottimizzare la diversificazione

La base di partenza per l’elaborazione del Rischio ESG è il concetto di entropia, che in statistica rappresenta la misura del disordine e quindi è utile a valutare il grado di incertezza e i rischi di portafoglio. Le analisi hanno dimostrato che:

  • il Rischio ESG è tanto più basso quanto più i titoli hanno punteggi di sostenibilità elevati in tema ambientale, sociale e di governance.
  • la metrica di Rischio ESG, integrata al processo di selezione dei titoli, è un importante strumento per definire, ex ante, l’Universo Investibile dei fondi di investimento, in modo tale che, nel tempo, non vi siano discontinuità significative nel valore del rischio di sostenibilità.
  • i portafogli più rischiosi finanziariamente presentano anche un Rischio ESG più rilevante, evidenziando una robusta corrispondenza statistica tra rischio finanziario (rappresentato dal VaR non diversificato) e il Rischio ESG.
  • il Rischio ESG contribuisce a mitigare la volatilità imprevista di portafoglio nel medio-lungo periodo e ad ottimizzarne la diversificazione.

L’integrazione del Rischio ESG nel rischio finanziario

Etica Sgr ha elaborato una nuova metrica, denominata VaRESG che combina il Rischio ESG e il tradizionale rischio finanziario – rappresentato dal Value at Risk (VaR).
Questa metrica permette di calcolare un rischio olistico di portafoglio, rendendo ancora più puntuali in ottica prospettica le stime di perdita attesa complessiva in periodi di forte stress di mercato.
I risultati mostrano il potere predittivo di VaRESG nel ridurre le perdite inattese (cosiddetti Out-of-VaR). I risultati sono stati confermati soprattutto in condizioni di stress di mercato, come durante il periodo pandemico del 2020. Si è trattato del primo tentativo nella letteratura finanziaria di integrare efficacemente i rischi ESG nella misura di rischio finanziario per prevedere le perdite attese di un portafoglio azionario.
La misura di VaRESG può essere utile ai gestori patrimoniali e agli investitori istituzionali per aumentare il livello di precisione delle stime dei rischi di portafoglio.

Rischio ESG nei portafogli multi-asset: un approccio innovativo di misurazione

Il titolo dell’ultimo paper, pubblicato il 1° giugno 2024, è Measuring ESG risks in multi-asset portfolios: decomposing VarESG into CVarEsg (in italiano: Misurare i rischi ESG nei portafogli multi-asset: decomposizione del VarESG nel CVarESG). Gli esperti che lo hanno firmato sono:

  • Paolo Capelli – Responsabile Risk Management di Etica Sgr
  • Federica Ielasi – Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Firenze
  • Angeloantonio Russo – Dipartimento di Management, Finanza Tecnologia dell’Università LUM di Casamassima (BA).

Questo studio introduce un metodo per identificare il contributo al rischio delle diverse classi di attività presenti in un portafoglio, considerando sia il rischio finanziario tradizionale sia l’esposizione al Rischio ESG. Un ulteriore passo in avanti per migliorare l’analisi dei rischi finanziari di portafoglio e per la gestione del rischio in conformità alla legislazione sulla finanza sostenibile.

Le principali evidenze del nuovo paper

Lo studio propone una nuova metodologia per scomporre il Value at Risk ESG (VaRESG), misura di VaR che integra i rischi ESG, misurando la singola componente di rischio olistico attribuibile a ogni titolo in portafoglio (CVaRESG).

Nello specifico, si è passati da un calcolo del VaR di portafoglio a livello top down  a livello bottom up, in cui il contributo ESG di ogni titolo è pesato in maniera differente a seconda della propria natura finanziaria (sia essa azionaria o obbligazionaria governativa o corporate).

In questo modo, è stato possibile decomporre il valore di rischio olistico di ogni fondo (detto VaRESG) con maggiore granularità, in termini settoriali, geografici o per singolo titolo, valutando correttamente l’apporto aggiuntivo delle variabili ESG al rischio finanziario. Ciò consente di porre limiti di rischio gestionali a livello della scomposizione settoriale adottata ed eventualmente anche su singoli titoli, senza perdere predittività sul rischio totale di portafoglio.

Rischio ESG, per un controllo più completo dei rischi a lungo termine

Questi studi contribuiscono al dibattito su come i fattori ESG possano avere impatti finanziari quantificabili a lungo termine e chiariscono il contributo al rischio di ciascun titolo incluso in un portafoglio finanziario.
Monitorare il Rischio ESG, integrato con il rischio finanziario, offre quindi la possibilità di avere un controllo dei rischi più completo, mitigando o riducendo la volatilità imprevista nel medio-lungo termine e rendendo così meno vulnerabile il proprio portafoglio di investimento ai momenti di contrazione sui mercati.


Si prega di leggere le Note legali.

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