Carbon footprint 2025 (TCFD Report) – Valori Responsabili

Il presente documento è una sintesi commentata del Climate Impact Report rilasciato dalla società ISS ESG[1]  sulla base della sua metodologia proprietaria, relativo alle partecipazioni del Fondo Etica Valori Responsabili di Etica Sgr (indicato anche come “il portafoglio”). Il report include metriche allineate alle linee guida della Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD [2]).

Tutte le classi di attività sono state analizzate secondo le raccomandazioni della TCFD, raggruppate come segue: Portafoglio azionario e Portafoglio obbligazionario corporate insieme e Portafoglio obbligazionario Sovranazionale.

L’analisi illustra la performance climatica calcolata sul portafoglio alla fine del 2024 e la confronta con l’indice MSCI World ESG Universal Net Total Return (attuale MSCI World Universal Net Total Return) come benchmark di mercato (indicato anche come “il benchmark”) alla stessa data.

Metriche di carbonio

Le metriche relative alle emissioni di carbonio utilizzate nell’analisi delle azioni e delle obbligazioni societarie sono le seguenti e sono esplicitamente raccomandate dalla TCFD:

  • Relative Carbon Footprint: è definita come il totale delle emissioni di gas serra di ambito 1 e di ambito 2 del portafoglio, direttamente attribuibili all’investitore attraverso la sua quota di proprietà nel valore totale di mercato delle società (definita anche come “Esposizione alle emissioni”), per milione di euro investito. Si misura in tCO2e/milione di euro investiti.
  • Intensità di carbonio: definita come l’intensità totale delle emissioni di gas serra di ambito 1 e 2 del portafoglio (sulla base dei ricavi degli emittenti), direttamente attribuibile all’investitore attraverso la sua quota di proprietà nel valore totale di mercato delle società. È misurata in tCO2e/milioni di euro di ricavi.
  • L’intensità di carbonio media ponderata (WACI): esprime l’intensità delle emissioni di gas serra di ambito 1 e 2 (in base ai ricavi degli emittenti), proporzionale al peso degli emittenti nel portafoglio. Non tiene quindi conto della quota di proprietà. È misurata in tCO2e/milioni di euro di ricavi.

 

Figura 1 – Panoramica del portafoglio, valutazione dell’impatto climatico Valori Responsabili. Dati a fine 2024.

Complessivamente, l’impronta di carbonio relativa del portafoglio ammonta a 30,93 tCO2e/milioni di euro, che risulta essere inferiore del 3% rispetto al benchmark. L’intensità di carbonio è di 86,63 tCO2e/milione di euro, il 22,4% in meno rispetto al benchmark. L’intensità di carbonio media ponderata è di 64,82 tCO2e/milione di euro, il 34% in meno rispetto al benchmark. Si noti che il 99,1% delle entità incluse nel portafoglio dichiara le proprie emissioni di gas serra di ambito 1 e 2, rispetto al 93,1% del benchmark.

Si tratta di un risultato positivo per Etica, che rappresenta un miglioramento rispetto alla performance dello scorso anno. Le ragioni principali di questi continui miglioramenti sono le stesse degli anni precedenti, a conferma della solidità della metodologia di selezione di Etica.

Principali fattori alla base dei miglioramenti:

  • Variazione della composizione del portafoglio dovuta alla metodologia di selezione di Etica Sgr e alle considerazioni dell’asset manager

Nel dicembre 2021, Etica ha adottato una politica di selezione più rigorosa delle società coinvolte in attività legate ai combustibili fossili. Nel settembre 2022, la politica di selezione è stata ulteriormente sviluppata per includere una valutazione climatica specifica delle società coinvolte in qualsiasi attività legata ai combustibili fossili e di quelle che operano nei settori delle Utilities, dei Materiali e dell’Industria. Dal punto di vista climatico, la metodologia di selezione non è cambiata nel 2024.

Tuttavia, il portafoglio è variato per via degli aggiornamenti regolari dell’universo investibile e per considerazioni finanziarie.

Questi due elementi hanno portato come risultato ad avere un’intensità emissiva dei nuovi emittenti è pari a 14.084 tCO₂/ricavi, ovvero 2.613 tCO₂/ricavi in meno rispetto agli emittenti dell’analisi 2024.

Se si analizza l’allocazione delle emissioni, l’impatto della decisione di Etica diventa ancora più chiaro. La tabella seguente mostra i settori con le emissioni più elevate all’interno del portafoglio combinato (Etica + Benchmark) e compara ciascun emittente in ciascun settore tra il portafoglio e il benchmark valutando gli effetti dell’allocazione settoriale e della selezione degli emittenti. Un valore positivo (verde) del 3% indica che l’emittente ha una minore esposizione ai gas serra nel portafoglio rispetto al benchmark. Difatti, un portafoglio con una percentuale maggiore di attività allocate in un settore ad alta intensità di emissioni avrà in definitiva una maggiore esposizione alle emissioni di gas serra. Tuttavia, ciò può essere compensato dalla selezione di emittenti ad alta intensità di emissioni di quel settore. In particolare, la scelta metodologica di non investire nel settore energetico e di applicare valutazioni climatiche rigorose alle società che operano nel settore dei combustibili fossili (principalmente nel settore delle utilities) consente di ottenere questi risultati.

Figura 2 – Analisi dell’attribuzione delle emissioni: settori principali rispetto al portafoglio di attribuzione delle emissioni rispetto al benchmark.

Grazie quindi alla solidità della metodologia di selezione, questo si è tradotto in una continua riduzione delle emissioni del portafoglio.

  • Miglioramento dell’intensità emissiva degli emittenti

Quest’anno il principale driver di decarbonizzazione è rappresentato dal miglioramento delle emissioni da parte delle società investite. Questo significa anche che i cambiamenti metodologici hanno portato nel tempo alla selezione degli emittenti più virtuosi dal punto di vista climatico.

Questo può essere verificato confrontando i portafogli alla fine del 2023 e del 2024 utilizzando gli ultimi dati disponibili per entrambi, cioè quelli del 2024. In questo modo si potranno isolare gli effetti specifici dei cambiamenti di selezione che hanno influenzato la composizione del portafoglio.

L’intensità di carbonio del portafoglio alla fine del 2023 era di 97,5 tCO2e/MEUR e quella dello stesso portafoglio con gli ultimi dati disponibili (2024) è di 89,47 tCO2e/MEUR.

Si può quindi calcolare che:

Confronto con il portafoglio Linea Valori Responsabili

A giugno 2023, la nuova valutazione climatica è stata completamente applicata a Valori Responsabili e nel 2024 non sono state apportate ulteriori modifiche. Questo ha portato ad avere per il 2024 una riduzione più contenuta, ma stabile delle emissioni.

La tabella seguente mostra il tasso di riduzione nel tempo.

In particolare, si noti che, rispetto al primo anno di valutazione nel 2019:

  • L’impronta di carbonio relativa è diminuita dell’88%;
  • La diminuzione dell’intensità di carbonio è del 72%;
  • La WACI è diminuita del 79%.

Come già detto, ciò si traduce in una continua riduzione delle emissioni del portafoglio grazie alla solidità della metodologia.

Analisi di scenario

Lo scopo dell’analisi di scenario è quello di esaminare l’intensità di emissione attuale e futura delle emissioni dirette e indirette di un’azienda (GHG scope 1&2) per vedere a quale scenario climatico è allineata, fino al 2050. Il budget di carbonio di ogni azienda è definito in base alla sua quota di mercato attuale e a quella futura stimata.

L’analisi di scenario confronta le emissioni di gas serra del portafoglio attuale e futuro con il budget di carbonio stimato in diversi scenari IEA: Scenario di sviluppo sostenibile (SDS) [3], Scenario degli impegni annunciati (APS) e Scenario delle politiche dichiarate (STEPS) [4]. Ogni scenario è legato a un budget di carbonio, cioè a una quantità limitata di carbonio fossile che può essere bruciata in tutto il mondo per rimanere entro una certa temperatura. Il budget di carbonio cambia a seconda dello scenario, con lo Scenario di Sviluppo Sostenibile che è quello più ambizioso, coerente con un aumento della temperatura globale ben al di sotto dei 2°C entro il 2100, rispetto ai livelli preindustriali.

Figura 3 – Analisi dell’allineamento della temperatura di Valori Responsabili, Valutazione dell’impatto climatico ISS 2025.

L’analisi mostra che lo stato attuale del portafoglio è coerente con uno scenario SDS 2050.

Questo significa che, per la seconda volta, Etica Valori Responsabili ha un potenziale di aumento della temperatura di 1,5°C.

L’analisi condotta nel 2022 ha mostrato che il portafoglio di Etica era associato a un aumento della temperatura di 1,7°C entro il 2050. Nel 2023, i nostri portafogli sono stati associati per la prima volta a un aumento potenziale della temperatura di 1,5°C e il portafoglio di Etica Valori Responsabili ha mantenuto questa traiettoria positiva anche nel 2024.

Al contrario, il benchmark supera il budget dello scenario SDS nel 2026 ed è associato a un aumento della temperatura di 2,7°C entro il 2050.

La migliore performance del portafoglio rispetto al benchmark è attribuibile a:

  • L’esclusione della maggior parte delle attività fossili dal portafoglio
    Secondo la politica di investimento di Etica, non ci sono investimenti in società che operano nel settore dell’energia[5].
  • Un numero maggiore di società con un impegno a ridurre le emissioni
    Al 31.12.2024, secondo ISS, l’87% del valore del portafoglio è impegnato in obiettivi climatici internazionali e dimostra progressi futuri, contro il 73% del benchmark. In particolare, il 76% del valore del portafoglio (65% nel Rapporto TCFD 2023) è coperto da un obiettivo di riduzione dei gas serra approvato dall’iniziativa Science-Based Targets (SBTi), contro il 52% del benchmark.

Figura 4 – Valutazione degli obiettivi climatici di VR, Valutazione dell’impatto climatico di ISS 2025.

Analisi dei rischi climatici di transizione

L’analisi dei rischi di transizione analizza anche il mix di generazione di energia del portafoglio.

Circa l’85% della capacità complessiva di generazione di energia delle società in portafoglio proviene da fonti rinnovabili, mentre solo il 14,2% proviene da energia termica. Questo dato rappresenta un miglioramento rispetto al 74,96% dello scorso anno.

Nonostante alcune utilities del portafoglio mantengano una produzione “brown”, questo settore gioca un ruolo cruciale nella transizione, rappresentando il 91% della produzione “green” di Etica. Inoltre, la produzione di energia termica da parte delle società di servizi è diminuita di circa un quarto rispetto all’analisi del 2024.

Il portafoglio ha anche sovraperformato il benchmark, che ha una quota di capacità di energia rinnovabile di circa il 25% e una quota di capacità termica di quasi il 50%.

Figura 5 – generazione di energia di portafoglio (quota verde/marrone) vs benchmark.

Inoltre, non vi è alcuna esposizione ai combustibili fossili, né alcuna società possiede riserve di combustibili fossili. Ciò significa che Valori Responsabili non ha emissioni potenziali future, mentre il benchmark è associato a 1.951.743 tCO₂ di emissioni future.

Figura 6 – Potenziali emissioni future di gas serra associate alle società che possiedono riserve fossili.

Rischi fisici

Anche se l’aumento della temperatura è limitato a 2°C, il sistema climatico cambierà. Ciò comporterà un aumento dei rischi fisici, come inondazioni, siccità e tempeste. Questa analisi valuta i rischi climatici che avranno il maggiore impatto finanziario, considerando come potrebbero influire sul valore del portafoglio[6].

Alla fine del 2024, la perdita potenziale di valore per Etica Valori Responsabili ammonta a 18,8 milioni di euro: meno dello 0,60% del valore del portafoglio analizzato.

Anche nello scenario peggiore, questo valore rimane inferiore all’1% del valore totale del portafoglio analizzato.

Figura 7 – Valore fisico a rischio del portafoglio per settore in base allo scenario NZE2050.

Anche la percentuale di emittenti con una strategia di gestione del rischio fisico debole è diminuita del 2% rispetto allo scorso anno, attestandosi ora al 10%. Inoltre, il 54% degli emittenti ha una strategia considerata solida.

Figura 8 – Valutazione ISS della gestione del rischio fisico dell’emittente.

Conclusioni

Le metodologie di Etica, in particolare per quanto riguarda la valutazione del clima, rimangono solide e le modifiche attuate nel corso degli anni hanno portato a riduzioni impressionanti delle emissioni.

Rispetto al 2019:

  • Riduzione dell’impronta di carbonio dell’88%;
  • Riduzione dell’intensità di carbonio del 72%;
  • Riduzione della WACI del 79%.

Inoltre, l’analisi di scenario mostra che, per il secondo anno consecutivo, il portafoglio è allineato con un aumento della temperatura di 1,5°C.

L’analisi mostra anche una solida gestione dei rischi di transizione e fisici, con un’elevata percentuale di energia prodotta dagli emittenti proveniente da fonti rinnovabili.

Sovereign bonds

L’analisi dei Sovereign confronta le emissioni di carbonio e altre caratteristiche relative al carbonio del portafoglio con il benchmark.  Le tabelle seguenti includono dati assoluti e relativi per le emissioni di carbonio del portafoglio, nonché misure di intensità per le emissioni di produzione e di governo.

La sezione “Emission Exposure” misura l’impronta di carbonio del portafoglio sovrano.  Le emissioni dell’Ambito 1 sono espresse in tCO₂e mentre le emissioni degli Ambiti 2 e 3 sono solo in emissioni di CO2.

L’impronta di carbonio relativa è definita come le emissioni totali di carbonio del portafoglio per milione investito.

L’intensità di carbonio è espressa come media ponderata delle emissioni di carbonio per milione di PILadj, come proxy dell’efficienza di carbonio per unità di output.

Per tenere conto delle diverse possibilità di calcolo e per offrire varie prospettive, ISS ESG fornisce dati per le seguenti due diverse categorie di emissioni sovrane:

  1. Emissioni della produzione: Impronta di emissione della produzione di un Paese comprese le sue importazioni, secondo le ultime linee guida PCAF pubblicate nel dicembre 2022.
  2. Emissioni del governo: Questo approccio tiene conto del fatto che un titolo di Stato cofinanzia sia le emissioni dirette del settore pubblico sia gli investimenti effettuati dal governo. Questo approccio non è più raccomandato dal PCAF. Tuttavia, ISS continuerà a fornire le emissioni governative per il momento.

Rispetto allo scorso anno, la composizione del portafoglio è leggermente cambiata, con una sovraesposizione alla Germania, un Paese con emissioni più elevate rispetto agli altri. Ciò rende il portafoglio maggiormente diverso dal benchmark, il che spiega la performance leggermente peggiore del portafoglio.

Si noti che la metodologia non tiene attualmente conto di una forte selezione climatica dell’emittente sovrano. Inoltre, questa analisi non considera il tipo di obbligazione, ma valuta solo la performance climatica dei singoli Paesi. La considerazione del tipo di bond potrebbe essere un’area di miglioramento nell’analisi del 2026.

Impatto Climatico in Pillole


Riferimenti

[1] https://www.issgovernance.com/esg/

[2] Lanciata dopo l’Accordo di Parigi del 2015 dal Financial Stability Board (FSB), la Task Force on Climate-related Financial Disclosure (TCFD – https://www.fsb-tcfd.org/) considera la trasparenza climatica un fattore cruciale per la stabilità dei mercati finanziari. L’obiettivo della TCFD è quindi quello di migliorare la trasparenza climatica nei mercati finanziari attraverso raccomandazioni sulla divulgazione. Queste raccomandazioni forniscono un “quadro coerente che migliora la facilità di produzione e di utilizzo delle informazioni finanziarie relative al clima”. La TCFD mira a creare uno standard unico per l’informativa aziendale e per gli investimenti, tenendo conto che i quadri normativi locali possono richiedere livelli di conformità diversi. Il 12 ottobre 2023 la TCFD ha portato a termine la sua missione e si è sciolta, pur rimanendo una valida linea guida per la valutazione e la rendicontazione dei rischi legati al clima.

[3] Lo scenario di sviluppo sostenibile non è più sviluppato nel World Energy Outlook 2022 dell’Agenzia Internazionale dell’Energia. Tuttavia, per garantire la comparabilità con gli anni precedenti, questa edizione del rapporto si basa ancora su di esso.

[4] I dettagli sugli scenari e sulle ipotesi di base sono disponibili qui: World Energy Model – Analysis – IEA

[5] In particolare, Etica non investe in società appartenenti ai seguenti settori (secondo la classificazione BICS): Esplorazione e produzione di petrolio, oli integrati, servizi e attrezzature per il petrolio e il gas, petrolio, gas e carbone, oleodotti, servizi minerari, estrazione di metalli preziosi, attività carbonifere e altri minerali estratti.

[6] ISS utilizza un modello per stimare le potenziali perdite di valore derivanti dalle variazioni del prezzo delle azioni dovute ai rischi climatici fisici entro il 2050, calcolando il Value at Risk (VaR) di ciascun emittente.

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