Tema di voto: sociale

Per un azionista responsabile il comportamento di un’impresa in ambito sociale è importante tanto quanto la performance economica. Una società che rispetta i diritti dei lavoratori, consulta le comunità locali, investe per lo sviluppo sociale delle regioni in cui è presente, è generalmente meno esposta a scioperi, incidenti sul lavoro, rischi reputazionali ed è in grado di instaurare e mantenere collaborazioni proficue e motivate. La condotta sociale di un’impresa può quindi avere effetti positivi sul suo bilancio in termini di minori costi e di maggiori ritorni sugli investimenti.

Sociale

È per questo che Etica Sgr ritiene importante dialogare con le aziende in cui investe su temi come la trasparenza dei bilanci sociali, la partecipazione e il coinvolgimento dei lavoratori, il rispetto dei diritti umani, i criteri di selezione e il monitoraggio dei fornitori, i rapporti con i clienti, l’accesso ai farmaci, la gestione del personale, la trasparenza dei fondi ricevuti, il supporto alle attività sociali presenti nella comunità, la sicurezza e la qualità dei propri prodotti e il rispetto dei diritti umani, ivi compreso quello alla salute, in tutte le fasi della catena produttiva.

Di seguito si presentano alcuni ambiti e/o temi su cui Etica Sgr si propone di dialogare, principalmente ma non esclusivamente con le aziende in cui investe, e/o di votare a eventuali mozioni degli azionisti sugli stessi.

2.1 Rispetto dei diritti umani (SDG 8)

SDG 8Etica Sgr ritiene importante che le imprese si impegnino ad attuare e promuovere anche tra i loro partner commerciali, compresi i fornitori e subfornitori, le Convenzioni Fondamentali ILO ed i principi di comportamento imprenditoriale responsabile, conformi alle Linee Guida OCSE sulle Multinazionali e ai Principi ONU su Business e Diritti Umani.

Le aziende dovrebbero impegnarsi ad attuare azioni di sensibilizzazione dei propri dipendenti sulle misure adottate, a tutelare coloro che in buona fede denunciano la violazione delle norme e ad adottare le misure necessarie ad interrompere o prevenire impatti negativi nel contesto della catena di fornitura.

Etica Sgr ritiene importante che le imprese si impegnino ad adottare misure di due diligence per identificare, prevenire e mitigare il proprio impatto effettivo e potenziale, integrandole con sistemi più ampi di gestione del rischio di impresa, rendicontando in merito al modo in cui affrontano il problema e alle misure di prevenzione e di mitigazione adottate.

In particolare, le imprese che producono a livello globale, estraggono e consumano risorse naturali o esportano tecnologie informatiche, sono esposte a problematiche sociali complesse che derivano dai diversi contesti politici, economici e culturali nei quali operano, soprattutto nel caso in cui abbiano attività produttive o commerciali in Paesi dove il rispetto dei diritti umani costituisca un tema delicato. Su pressione degli azionisti, molte di queste imprese hanno adottato codici di comportamento per la tutela dei diritti umani (condanna del lavoro forzato e minorile, salari equi, promozione della libertà di associazione, ecc.). Il documento fondante del movimento sui diritti umani è la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (UDHR, 1948) da associare ad altre Convenzioni e Principi riconosciuti a livello internazionale che, nonostante siano documenti approvati dai governi nazionali, influenzano significativamente l’operato delle società.

In particolare, Etica Sgr è orientata a dialogare, tra gli altri, sui seguenti argomenti (nonché a votare a favore di eventuali mozioni degli azionisti a riguardo):

  • adottare, ai livelli più alti dell’impresa, una dichiarazione di intenti per il rispetto dei diritti umani e delle minoranze, che sia resa pubblica all’interno e all’esterno dell’impresa e che si traduca in politiche e procedure operative integrate;
  • adottare i Principi ONU su Business e Diritti Umani e di mettere in atto azioni di due diligence in misura adeguata al contesto delle attività e alla gravità del rischio di impatto negativo sui diritti umani;
  • prevedere l’attuazione di meccanismi e misure adeguate volti alla identificazione, prevenzione e correzione degli impatti negativi effettivi e potenziali derivanti dall’attività di impresa e dalle sue relazioni con i partner commerciali;
  • mettere in atto misure di due diligence in materia di diritti umani in modo correlato alla dimensione, natura e contesto delle attività e alla gravità del rischio impatto negativo sui diritti umani;
  • fornire maggiori informazioni su particolari controversie relative ai diritti umani;
  • dotarsi di certificazioni per una corretta gestione e monitoraggio dei diritti umani, quale la SA8000.

Nell’ambito dei diritti umani, l’attività di dialogo di Etica Sgr si concentra in particolar modo sui temi della dignità del lavoro (per cui si rimanda alla sezione 2.3) e del rispetto dei diritti umani lungo la catena di fornitura (per cui si rimanda alla sezione 2.2).

Di seguito si elencano ulteriori aspetti che possono rientrare nel dialogo con le aziende e/o possono essere oggetto di voto in caso di presenza di eventuali mozioni degli azionisti a riguardo).

  • 2.1.1. Rispetto dei diritti delle popolazioni indigene (SDG 8)

    SDG 8 Molte imprese, nell’espandere la propria attività, possono entrare in contrasto con i diritti dei nativi locali o con la salvaguardia di alcuni beni naturali. Queste popolazioni hanno un tasso di alfabetizzazione inferiore e minori possibilità di accedere ai servizi sanitari. In molti casi le popolazioni indigene si trovano costrette a sottostare alla cultura dominante, cambiando lingua, religione, abitudini e tradizioni. In materia il documento di riferimento è la Convenzione ILO sulle Popolazioni Indigene e Tribali (1989) attraverso il quale si obbligano i governi a identificare le terre e a proteggere i diritti delle popolazioni indigene (ad esempio tramite il divieto di allontanamento dalle loro terre) o a tutelare risorse naturali presenti nei loro territori.

    In particolare, Etica Sgr è orientata a dialogare, tra gli altri, sui seguenti argomenti (nonché a votare a favore di eventuali mozioni degli azionisti a riguardo):

    • adottare politiche di comportamento rispetto alla tematica dei diritti delle popolazioni indigene coerenti con la dichiarazione ONU sui diritti umani e con i principi sanciti dalle Carte costituzionali nazionali di singoli Paesi (ad es. principi riconosciuti dalle Carte costituzionali di alcuni Paesi latino-americani: Ecuador, Bolivia, ecc.);
    • rendere pubbliche le informazioni sui progetti con impatto sulle popolazioni indigene;
    • coinvolgere le popolazioni indigene in progetti e ascoltare le loro istanze;
    • redigere report riguardanti l’impatto sulle comunità indigene locali;
    • rendere pubblici gli strumenti utilizzati e i risultati ottenuti;
    • riconoscere e proteggere i diritti collettivi alla terra delle popolazioni indigene e delle comunità locali sulla base della Convenzione ILO n. 169 del 1989 e della Dichiarazione ONU sui diritti delle popolazioni indigene;
    • assicurare trasparenza e accountability nelle operazioni e negli investimenti che possano avere impatti sulle terre o sulla vivibilità delle popolazioni indigene e delle comunità locali, attraverso politiche e meccanismi che evitino la confisca e l’accaparramento delle terre, riducendo e trovando soluzione agli impatti diretti e indiretti delle proprie produzioni sulle terre e sulle risorse naturali, prevedendo anche dei meccanismi di ricorso;
    • attuare il principio del consenso preventivo e informato e un equo indennizzo in caso di cessione delle terre e meccanismi di denuncia di eventuali violazioni;
    • promuovere una due diligence sui diritti umani che tenga conto dei diritti di genere, stabilendo il rispetto delle Linee Guida Volontarie FAO sulla gestione responsabile della terra, della pesca e delle foreste.

  • 2.1.2 Lavoro minorile e sue forme peggiori (SDG 8)

    SDG 8 Con tale termine si intendono tutte le forme di lavoro svolte da persone al di sotto di un’età minima stabilita per legge. Le aree geografiche principalmente interessate dal lavoro minorile sono Asia, Oceania, Africa e America Latina (soprattutto Colombia e Brasile).

    I danni di questo fenomeno sono molteplici: i prodotti usati nelle fabbriche danneggiano gli organi respiratori, gli occhi, il fegato, le reni e molto altro; portare pesi o assumere posture forzate prolungate pregiudica lo sviluppo osseo e la crescita. I rumori eccessivi causano sordità parziale.

    Un’altra grave conseguenza del lavoro infantile è rappresentata dal fatto che i bambini non possono frequentare regolarmente la scuola oppure, se già la frequentano, devono abbandonarla, rimanendo in una condizione di analfabetismo che nega loro qualsiasi prospettiva di promozione sociale.

    In particolare, Etica Sgr è orientata a dialogare, tra gli altri, sui seguenti argomenti (nonché a votare a favore di eventuali mozioni degli azionisti a riguardo):

    • adottare politiche di comportamento che evitino l’utilizzo del lavoro di minori al di sotto dell’età previste dalle Convenzioni ILO 138 e 182 e dalle leggi nazionali in tutta la catena di produzione.
    • adottare, in caso di presenza di lavoro minorile, le misure necessarie a garantire la riabilitazione e il reinserimento sociale dei minori interessati e modificare conseguentemente i rapporti di fornitura per evitare che tali fenomeni si ripetano;
    • rendere pubblici gli strumenti volti a minimizzare il rischio di coinvolgimento nel lavoro minorile (ad esempio controlli sui fornitori);
    • rendere pubblici i livelli di controllo introdotti per evitare il rischio dello sfruttamento del lavoro minorile in tutte le fasi della filiera di produzione;

    rispondere a eventuali accuse di sfruttamento di lavoro minorile da parte di qualsiasi soggetto della catena produttiva aziendale o a livello dei fornitori.

  • 2.1.3 Human Trafficking e turismo sessuale (SDG 8)

    SDG 8 La povertà e il clima di indigenza in cui vivono gli abitanti di molti Paesi svantaggiati aiutano il mercato verso la tratta di bambine e bambini scambiati come merce.

    Etica Sgr vuole accertarsi che le imprese in cui investe, soprattutto operanti nel settore turistico, siano attente e responsabili in questo contesto.

    In particolare, Etica Sgr è orientata a dialogare, tra gli altri, sui seguenti argomenti (nonché a votare a favore di eventuali mozioni degli azionisti a riguardo):

    • adottare politiche volte alla minimizzazione del rischio di essere coinvolti nel turismo sessuale;
    • produrre dei report dove vengono elencati gli strumenti utilizzati per contrastare il traffico d’organi e il turismo sessuale;
    • adottare codici di turismo responsabile che monitorano questi fenomeni, ad esempio il codice ECPAT (End Child Prostitution, Pornography and Trafficking);
    • attuare politiche di informazione e di aggiornamento del personale in Italia e nei paesi di destinazione sul tema dello sfruttamento sessuale dei minori.

  • 2.1.4 Human Trafficking e lavoro forzato (SDG 8)

    SDG 8 Il lavoro forzato si manifesta in diverse forme: servitù per debiti, traffico di persone e altre tipologie di schiavitù moderna. Le sue vittime sono le persone più vulnerabili: donne e ragazze indotte alla prostituzione, migranti vincolati da indebitamenti e operai o agricoltori obbligati con tattiche illegali a lavorare in condizioni irrispettose e con un compenso molto basso.

    Nonostante oltre un secolo fa la schiavitù sia stata abolita in molti Paesi, la piaga del lavoro forzato persiste ancora oggi ovunque.

    In particolare, Etica Sgr è orientata a dialogare, tra gli altri, sui seguenti argomenti (nonché a votare a favore di eventuali mozioni degli azionisti a riguardo):

    • adottare politiche di comportamento rispetto alla tematica del lavoro forzato;
    • adottare misure per prevenire l’eventuale utilizzo di lavoro forzato e per l’identificazione, il rilascio, la protezione e la riabilitazione di coloro che sono stati impiegati in forme di lavoro forzato;
    • rendere pubblici gli strumenti volti a minimizzare il rischio di coinvolgimento nel lavoro forzato (ad esempio controlli sui fornitori);
    • di rendere pubblici i livelli di controllo introdotti per evitare il rischio dello sfruttamento del lavoro forzato in tutte le fasi della filiera di produzione;
    • di rispondere a eventuali accuse di sfruttamento di lavoro forzato da parte di qualsiasi soggetto della catena produttiva aziendale o a livello dei fornitori.

2.2 Diritti umani nella catena di fornitura (SDG 8)

SDG 8 Data la crescente importanza delle questioni relative alla reputazione sociale delle imprese, è sempre più necessario che esse si impegnino attivamente nel monitorare i loro interlocutori. Etica Sgr è attenta sia alla gestione della catena di fornitura delle aziende in cui investe, sia agli impatti sociali e ambientali legati a questi stakeholder.

In particolare, Etica Sgr è orientata a dialogare, tra gli altri, sui seguenti argomenti (nonché a votare a favore di eventuali mozioni degli azionisti a riguardo):

  • dotarsi di una politica di gestione dei fornitori che includa elementi ESG ritenuti rilevanti in relazione al settore di appartenenza;
  • condurre un risk assessment sul tema;
  • rendicontare gli audit condotti sui fornitori;
  • assicurarsi che i propri fornitori operino sul mercato responsabilmente;
  • rendere pubblica la propria politica di gestione dei fornitori;
  • di informare l’assemblea su eventuali eventi controversi relativi ai fornitori e sui comportamenti assunti dall’impresa in merito;
  • di uniformarsi alle Convenzioni fondamentali ILO, alle Linee guida OCSE sulle multinazionali, alle linee guida ISO e/o ad altri strumenti riconosciuti a livello internazionale in materia.

2.3 Dignità del lavoro

L’attenzione verso i dipendenti è fondamentale per una gestione aziendale responsabile: data la molteplicità degli aspetti in questione, Etica Sgr analizza la gestione delle risorse umane sotto diversi punti di vista.

  • 2.3.1 Formazione e sicurezza dei lavoratori (SDG 8)

    SDG 8Le imprese hanno il dovere di promuovere una gestione del personale volta alla valorizzazione dei lavoratori, investendo in sicurezza e formazione, ma anche in forme di partecipazione attiva dei lavoratori, anche sul piano informativo, alle scelte aziendali.

    In particolare, la formazione deve essere uno strumento chiave per l’accrescimento professionale e umano dell’individuo. Le imprese che forniscono una buona formazione hanno un vantaggio competitivo sui concorrenti perché migliorano la capacità di trattenere e attrarre dipendenti di alto livello.

    Situazioni di insicurezza sul lavoro e mobbing compromettono la crescita umana e professionale dei dipendenti, i quali devono sempre essere posti al centro dell’attività aziendale. La partecipazione e il coinvolgimento attivo dei lavoratori attraverso l’informazione e il confronto sulle scelte decisionali costituiscono un fattore di coesione aziendale e di miglioramento dei cicli produttivi.

    In particolare, Etica Sgr è orientata a dialogare, tra gli altri, sui seguenti argomenti (nonché a votare a favore di eventuali mozioni degli azionisti a riguardo):

    • pubblicare l’investimento in formazione dei dipendenti, con spaccato tra interna ed esterna (cioè affidata a terzi);
    • pubblicare dati su eventuali gap di remunerazione (ad esempio tra dirigenti e impiegati o gender gap);
    • pubblicare le politiche di formazione per i dipendenti;
    • porre in atto politiche e programmi mirati a promuovere le misure più avanzate per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori, anche oltre quanto previsto dalle norme nazionali;
    • rendicontare in merito alle malattie professionali, agli infortuni sul lavoro e agli strumenti introdotti per garantire la salute e la sicurezza sul lavoro;
    • garantire ai lavoratori il diritto ad allontanarsi dal lavoro quando si ritenga che vi siano le condizioni di pericolo grave ed imminente per la salute o la sicurezza;
    • rendere pubbliche le politiche per misurare la soddisfazione dei dipendenti;
    • rendere pubbliche le modalità di coinvolgimento e di consultazione dei lavoratori e dei dipendenti rispetto alle scelte decisionali;
    • adottare una certificazione per una corretta gestione della salute e sicurezza dei dipendenti, come la OHSAS 18001.

  • 2.3.2 Pari opportunità (SDG 5)

    SDG 5Un altro tema fondamentale sono le pari opportunità di trattamento dei dipendenti indipendentemente dal genere, dalla religione o dall’etnia di appartenenza (norme ILO 100 e 111 – divieto di discriminazione sul lavoro).

    In particolare, Etica Sgr è orientata a dialogare, tra gli altri, sui seguenti argomenti (nonché a votare a favore di eventuali mozioni degli azionisti a riguardo):

    • rendere conto delle politiche che attuano per la promozione delle pari opportunità;
    • pubblicare la percentuale di persone assunte diversamente abili o appartenenti a minoranze etniche, religiose o di genere, e le informazioni su eventuali programmi per facilitarne l’assunzione;
    • rendere noti eventuali programmi per accrescere il numero di manager diversamente abili, di genere femminile o appartenenti a minoranze etniche o religiose;
    • pubblicare un report sulle eventuali controversie relative alle pari opportunità;
    • promuovere studi sul sistema salariale interno per assicurare che le donne e in generale i membri di minoranze (ad es. etniche e religiose) siano remunerati con la stessa retribuzione degli altri lavoratori a parità di ruolo, quantità e qualità del lavoro.

  • 2.3.3. Libertà di associazione e contrattazione collettiva (SDG 8)

    SDG 8A questo riguardo, Etica Sgr è orientata a dialogare, tra gli altri, sui seguenti argomenti (nonché a votare a favore di eventuali mozioni degli azionisti a riguardo):

    • rispettare le Convenzioni ILO 87 e 98 sulla libertà di organizzazione sindacale e di contrattazione collettiva, per garantire il diritto dei lavoratori a costituire sindacati e organizzazioni di rappresentanza di propria scelta ai fini della contrattazione collettiva e per addivenire ad accordi collettivi sui termini e condizioni di lavoro;
    • fornire ai rappresentanti dei lavoratori i mezzi necessari per la definizione di accordi collettivi efficaci;
    • fornire ai rappresentanti dei lavoratori informazioni adeguate sulle strategie di impresa;
    • promuovere la consultazione e la cooperazione attraverso costruttive relazioni industriali sui temi di interesse comune;
    • dare adeguato preavviso ai rappresentanti dei lavoratori di eventuali cambiamenti produttivi che impattano sull’occupazione, ai fini della individuazione di misure di tutela.

  • 2.3.4 Ristrutturazione aziendale (SDG 8)

    SDG 8Laddove possibile, Etica Sgr analizza i casi di ristrutturazione aziendale (es. chiusura impianti, delocalizzazione produttiva, licenziamenti di massa, ecc.) studiandone le cause, i tentativi attuati per evitarle, le alternative che l’impresa ha a disposizione e le politiche di protezione dei lavoratori adottate.

    È importante che gli azionisti possano capire il livello di dialogo tra l’azienda e i lavoratori, in particolare con le forze sindacali. I sindacati e la contrattazione collettiva possono fornire ai lavoratori una valida salvaguardia contro lo sfruttamento, soprattutto nei Paesi a basso reddito.

    In particolare, Etica Sgr è orientata a dialogare, tra gli altri, sui seguenti argomenti (nonché a votare a favore di eventuali mozioni degli azionisti a riguardo):

    • Considerare gli effetti del piano di riorganizzazione su posti di lavoro ex ante e verificare tali effetti ex post;
    • rendere pubblici i dettagli delle motivazioni che possano portare alla decisione di ristrutturazione aziendale, le politiche aziendali messe in atto per evitarla e le eventuali alternative considerate;
    • considerare programmi di trasferimento e riqualificazione professionale dei dipendenti;
    • informare sulla qualità dei rapporti con i lavoratori e con i sindacati.

     

2.4 Accesso ai farmaci (SDG 3)

  • 2.4.1 Accesso ai farmaci nei Paesi poveri e nei confronti di soggetti svantaggiati (SDG 3)

    SDG 3L’accesso ai farmaci, specialmente nei Paesi poveri, è limitato, in particolare per le malattie infettive e parassitarie. In alcuni casi i farmaci sono inaccessibili non soltanto per la maggioranza della popolazione dei Paesi poveri, ma anche per le fasce più socialmente svantaggiate negli stessi Paesi industrializzati.

    Etica Sgr ritiene che l’accesso ai farmaci essenziali debba essere considerato un diritto universale.

    In particolare, Etica Sgr è orientata a dialogare, tra gli altri, sui seguenti argomenti (nonché a votare a favore di eventuali mozioni degli azionisti a riguardo):

    • adottare politiche di prezzo più favorevoli ai Paesi poveri;
    • finanziare la ricerca sui farmaci per la cura di malattie rare;
    • non estendere l’efficacia dei brevetti ai Paesi poveri in modo da facilitare la produzione e l’importazione di farmaci generici;
    • rendere pubbliche le modalità e i luoghi di sperimentazione dei farmaci.

     

  • 2.4.2 Incentivi alla vendita (SDG 3)

    SDG 3Le compagnie farmaceutiche offrono ai medici o ai rivenditori una serie di incentivi per proporre i propri farmaci. Questi incentivi, che spesso non sono resi pubblici, possono incidere in modo significativo sul prezzo finale dei medicinali e sulle decisioni dei medici di promuoverli ai pazienti.

    In particolare, Etica Sgr è orientata a dialogare, tra gli altri, sui seguenti argomenti (nonché a votare a favore di eventuali mozioni degli azionisti a riguardo):

    • rendicontare il processo di determinazione del prezzo dei farmaci o di altre cure;
    • pubblicare una relazione sui tassi di crescita nel tempo del prezzo dei principali farmaci prodotti;
    • fornire maggiori informazioni sugli incentivi utilizzati per promuovere la vendita dei prodotti da parte di informatori scientifici e personale medico;
    • ridurre gli investimenti in incentivi offerti a medici o rivenditori.

2.5 Ricezione di fondi pubblici (SDG 16)

sdg 16Per valutare correttamente la performance delle imprese è importante venire a conoscenza del fatto che le stesse usufruiscano o meno di fondi pubblici.

In particolare, Etica Sgr è orientata a dialogare, tra gli altri, sui seguenti argomenti (nonché a votare a favore di eventuali mozioni degli azionisti a riguardo):

  • rendicontare e pubblicare eventuali fondi pubblici ricevuti e loro utilizzo, in particolare in relazione alla salvaguardia dei posti di lavoro o al miglioramento delle condizioni di lavoro.

2.6 Supporto al settore non profit, progetti di microfinanza e attività sociali in generale (SDG 1)

Le attività di sostegno al settore non profit e alle attività sociali da parte delle imprese non devono essere intese in sostituzione dell’impegno dell’impresa per lo sviluppo di attività a tutela di ambiente, società e per il miglioramento della struttura di corporate governance.

Quando un’impresa devolve denaro in beneficenza ottiene spesso ricompense tangibili in termini di miglioramento della reputazione. Etica Sgr valuta positivamente un’impresa che opera attivamente nella comunità di riferimento, promuovendo attività sociali. Oltre a ciò, è importante che le organizzazioni finanziate non abbiano caratteristiche in contrasto con i valori della responsabilità sociale.

In particolare, Etica Sgr è orientata a dialogare, tra gli altri, sui seguenti argomenti (nonché a votare a favore di eventuali mozioni degli azionisti a riguardo):

  • prendere in considerazione la stesura di un programma di erogazioni filantropiche al mondo non profit, progetti di microfinanza e alle attività sociali in generale;
  • rendere pubblici il livello di contributi erogati, i criteri di erogazione e l’elenco delle realtà finanziate.

2.7 Violenza nei film e videogiochi (SDG 16)

sdg 16Il settore media può essere esposto a immagini di violenza o altri contenuti non adatti a un pubblico di minori. Dosi eccessive di esposizione a rappresentazioni violente di televisione e videogiochi possono provocare disagi psicologici per il tentativo di emulare le scene viste: è importante che le società che operano in questo settore siano attente a questa tematica.

In particolare, Etica Sgr è orientata a dialogare, tra gli altri, sui seguenti argomenti (nonché a votare a favore di eventuali mozioni degli azionisti a riguardo):

  • pubblicare una policy aziendale a proposito della produzione e vendita di videogames e film diretti al pubblico infantile e degli adolescenti;
  • utilizzare meccanismi volti al monitoraggio delle scene di violenza nei suoi programmi.

2.8 Sicurezza prodotti (SDG 12)

SDG 12Le crisi in campo alimentare (ad esempio i casi di influenza aviaria) hanno diminuito la fiducia dei consumatori sulla effettiva capacità dell’industria alimentare e delle autorità pubbliche nel garantire la sicurezza dei generi alimentari. La sicurezza alimentare è diventata una delle priorità della Commissione Europea che è intervenuta ammodernando la legislazione in modo da ottenere un sistema più rigoroso di norme (ad esempio la direttiva EU 2003/15). La sicurezza dei prodotti è un argomento rilevante non solo nel settore alimentare. Etica Sgr vuole accertarsi che le imprese in cui investe siano molto attente e responsabili in questo contesto così delicato.

In particolare, Etica Sgr è orientata a dialogare, tra gli altri, sui seguenti argomenti (nonché a votare a favore di eventuali mozioni degli azionisti a riguardo):

  • rendicontare agli azionisti in merito alle procedure per assicurare la sicurezza dei prodotti;
  • prendere in considerazione di conseguire certificazioni di qualità e sicurezza, riconosciute dall’Unione Europea;
  • pubblicare più dettagliatamente gli ingredienti/componenti dei prodotti;
  • pubblicare le politiche attuate per la sicurezza dei consumatori;
  • motivare e difendersi da eventuali accuse di avere prodotto prodotti tossici o in qualche modo pericolosi per il consumatore;
  • sviluppare un sistema efficace di tracciabilità delle materie prime/ingredienti, monitorando costantemente fornitori e partner commerciali;
  • rendicontare in merito alle eventuali accuse di informazioni ingannevoli o non veritiere che possono arrecare danni ai consumatori.
  • sostituire eventuali prodotti accusati di essere pericolosi per il consumatore con altri sicuri;
  • rendicontare gli azionisti sul coinvolgimento dell’impresa su eventuali episodi di danni ai consumatori.

2.9 Report di sostenibilità (SDG 12)

SDG 12Sono sempre di più le imprese che, accanto o insieme al bilancio civilistico, pubblicano un rapporto di sostenibilità e/o un bilancio integrato, nel quale presentano agli azionisti i risultati del proprio impegno nella tutela dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori o i progressi nelle relazioni con i diversi portatori di interesse (clienti, fornitori, dipendenti, ecc.)[1]. In genere, i bilanci sono redatti in conformità a standard nazionali o internazionali come il GRI (Global Reporting Initiative), l’Integrated Reporting Framework (International Integrated Reporting Council – IIRC), il GBS (Gruppo Bilancio Sociale) o l’AA1000.

Prima di partecipare a un’assemblea degli azionisti, Etica Sgr studia in modo approfondito il bilancio socio-ambientale e/o il bilancio integrato dell’impresa e, in genere, esprime le proprie osservazioni e proposte intervenendo nel dibattito relativo all’approvazione del bilancio.

In particolare, Etica Sgr è orientata a dialogare, tra gli altri, sui seguenti argomenti (nonché a votare a favore di eventuali mozioni degli azionisti a riguardo):

  • chiedere che tale documento sia reso pubblico anticipatamente rispetto alla data assembleare, in concomitanza con la pubblicazione dei documenti per la convocazione dell’assemblea, al fine di poterlo analizzare per valutare le performance ambientali e sociali, insieme ai risultati economico-finanziari dell’esercizio di riferimento così da esprimere un voto maggiormente consapevole;
  • chiedere maggiore trasparenza e continuità nella pubblicazione di dati sociali e ambientali;
  • sollecitare l’adesione agli standard internazionali sui bilanci di sostenibilità o integrati;
  • chiedere all’impresa di consultare i vari portatori di interesse nella fase di redazione del bilancio di sostenibilità o integrato.

[1] In Italia, in ottemperanza al D.Lgs. 254/2016 (http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/01/10/17G00002/sg) gli Enti di interesse pubblico (aziende quotate, banche, imprese di assicurazione e riassicurazione) con oltre 500 dipendenti e che abbiano superato almeno uno dei due seguenti limiti dimensionali: totale dello stato patrimoniale maggiore di 20 milioni di euro, oppure totale dei ricavi netti delle vendite e delle prestazioni maggiori di 40 milioni di euro, sono tenuti alla Dichiarazione di carattere non finanziario consolidata (c.d. Dichiarazione – DNF). Tale dichiarazione copre i temi ambientali, sociali, attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani, alla lotta contro la corruzione attiva e passiva, che siano rilevanti, tenuto conto delle caratteristiche dell’impresa. Tale legislazione recepisce la normativa dell’UE che impone alle grandi aziende di pubblicare relazioni periodiche sull’impatto sociale e ambientale delle loro attività (Direttiva 2014/95/EU).