Decarbonizzazione: nucleare e rinnovabili a confronto

La decarbonizzazione prossima ventura: nucleare e rinnovabili a confronto” questo il titolo della pubblicazione di Etica Sgr disponibile gratuitamente sul sito.

Etica Sgr, in quanto investitore responsabile, da sempre contribuisce alla Transizione verso un nuovo modello di sviluppo sostenibile. Il nostro Statuto recita: “Etica Sgr si propone di rappresentare i valori della finanza etica nei mercati finanziari e di sensibilizzare il pubblico nei confronti degli investimenti socialmente responsabili e della responsabilità sociale d’impresa” (art. 4 Statuto di Etica Sgr).

Oggi il settore energetico è responsabile di tre quarti delle emissioni dei gas serra. Tali emissioni, provocate dai combustibili fossili (in primis, il carbone) e la loro crescita sono trainate non solo dalla fame di energia in corso, ma anche dal cambiamento climatico stesso, che richiede sempre più energia per il riscaldamento o il raffreddamento degli edifici, a causa del moltiplicarsi di eventi atmosferici estremi. La trasformazione, o meglio la sua decarbonizzazione, è la chiave per evitare di cadere in questa spirale e aggravare così i cambiamenti climatici. Vale la pena un approfondimento.

Etica Sgr e le fonti fossili

Etica Sgr ha da sempre escluso le aziende operanti nei settori dell’estrazione di carbone e petrolio dall’investimento dei fondi etici: le aziende attive nel carbone e nel petrolio sono da sempre fuori dai panieri dei fondi. Di più, la nostra società si impegna progressivamente per un miglioramento nelle strategie di decarbonizzazione e di abbandono delle fonti fossili, contribuendo in modo importante a quell’azione dal basso per il cambiamento in questa direzione al fine di incidere sui comportamenti delle imprese.

Sono escluse degli investimenti dei nostri fondi anche società coinvolte, a vario titolo, in attività legate al gas naturale, ad eccezione di quelle che presentino una convincente prospettiva di transizione. Le decisioni di investimento sono guidate da un’analisi specifica, volta a individuare la credibilità degli impegni assunti, valutandone la gestione, l’ambizione e l’efficacia. L’obiettivo è identificare gli attori che, oltre all’uscita dalla dipendenza da questo combustibile fossile, possano dare un contributo positivo alla transizione energetica.

Il nucleare è sostenibile?

Etica Sgr fin dall’inizio ha detto no al nucleare e questa attività è completamente esclusa dalla selezione degli emittenti che compongono i fondi etici. In una fase in cui è ormai necessario contenere le emissioni di CO2 e mandare in soffitta le fonti fossili per la produzione di energia, l’opinione pubblica e i governi di tutto il mondo stanno rivalutando l’opzione di questa fonte energetica: effettivamente il nucleare produce livelli molto bassi di CO2 rispetto a gas, petrolio e carbone.

Ma c’è dell’altro?

Quali sono i costi e i tempi nella costruzione dei reattori? Quali sono le problematiche legate allo stoccaggio delle scorie? Quando saranno disponibili e quale sarà il livello di sicurezza delle “nuove generazioni” di reattori (anche di piccola taglia) e di nuove tecnologie?

A queste e a tante altre domande abbiamo provato a rispondere con il nostro approfondimento “La decarbonizzazione prossima ventura: nucleare e rinnovabili a confronto“.

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Il nucleare (e il gas) nella Normativa europea

In Etica Sgr abbiamo accolto con favore lo sforzo della Commissione UE di regolamentare gli investimenti sostenibili attraverso il “Sustainable Finance Disclosure Regulation” (SFDR) e la Tassonomia. Questo approccio normativo ha portato sostenibilità e responsabilità a diventare parole chiave per il settore della finanza, spingendo molti operatori a impegnarsi su questi temi.

Per fornire a imprese ed investitori un linguaggio comune per individuare quali attività e investimenti possono definirsi sostenibili, il 18 giugno 2020 è stato pubblicato a Bruxelles il Regolamento sulla Tassonomia. Questa norma comunitaria incaricava la Commissione Europea di stabilire l’elenco delle attività sostenibili dal punto di vista ambientale, definendo poi i criteri tecnici di selezione attraverso successivi Atti delegati, il primo dei quali (21 aprile 2021) ha stabilito un limite alle emissioni di CO2 per attività energetiche pari a 100g CO2e/kWh e messo in standby le attività gas e nucleare.

Mai ci saremmo aspettati di ritrovare tra gli investimenti sostenibili anche il gas e il nucleare. Questa scelta, a nostro avviso, rischia di minare l’intera credibilità di tutto l’impianto normativo che punta sul green.

Siamo consapevoli dei problemi di approvvigionamento energetico che il mondo sta fronteggiando. Riteniamo tuttavia che, chi vuole lavorare per il contrasto al cambiamento climatico e alla lotta alle disuguaglianze, debba fare scelte coraggiose non più rinviabili. L’inserimento di queste due fonti di energia nella Tassonomia rappresenta un rischio maggiore per la transizione energetica, almeno dal nostro punto di vista.

 

Si prega di leggere le Note legali

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